Author: LOREDANA CARENA 

Il farmaco di Novartis è ora prescrivibili anche in Campania

La Campania è una delle regioni con il più alto tasso di mortalità per malattie cardiovascolari tra cui quelle ischemiche e cerebrovascolari. Ogni anno, infatti, si contano circa 20.000 decessi. Inoltre si è rilevato che circa l’80% della popolazione campana, tra i 18 e i 69 anni, non abbia mai misurato il livello di colesterolo. Un dato che desta allarme in quanto molti eventi acuti cardiovascolari potrebbero essere evitati o ridotti con la giusta e corretta prevenzione.

Cos’è il colesterolo?

Il #colesterolo è una sostanza, presente normalmente nel sangue, funzionale ad alcuni processi del nostro organismo tra cui la sintesi di diversi ormoni come il cortisolo, il #testosterone e gli estrogeni. Inoltre è una componente delle membrane cellulari ed è fondamentale per la loro integrità.
Il colesterolo viene autoprodotto dall’organismo per il 70% mentre il restante 30% viene ricavato dal cibo che assumiamo quotidianamente. Il colesterolo, però, non è tutto uguale. Nel nostro organismo, infatti, ci sono due tipi di colesterolo che si distinguono in base alle #proteine con cui si legano: il colesterolo LDL, comunemente detto “cattivo”, e il colesterolo HDL, ovvero quello ”buono”.

Quali sono le conseguenze dell’ipercolesterolemia?

Aumentando il livello di colesterolo nel sangue, si creano dei depositi sulle pareti dei vasi sanguigni, provocandone l’aterosclerosi. Se non si interviene adeguatamente, questi accumuli aumentano con il tempo diventando delle placche, che possono rallentare o ostruire il flusso del sangue, causando così eventi cardiovascolari come #infarto del miocardio o #ictus.

Come tenere sotto controllo i livelli di colesterolo?

Fondamentale è seguire una dieta equilibrata e corretta, evitando cibi e condimenti con grassi saturi. A ciò si deve associare un’attività fisica costante che non deve essere necessariamente intensa. Sono sufficienti poche strategie applicabili nella routine quotidiana come ad esempio, preferire le scale all’ascensore; andare a piedi o in bicicletta, quando è possibile, o parcheggiare l’auto non troppo vicino al luogo dove ci si deve recare. Bandire, quindi, la #pigrizia e #sedentarietà. È’ necessario, inoltre, effettuare dei controlli periodici del colesterolo con analisi specifiche e seguire le eventuali indicazioni del proprio medico.

Come funziona IINCLISIRAN nel trattamento dell’ipercolesterolemia?

Inclisiran è la prima terapia a base di piccolo RNA interferente (siRNA), per la riduzione del colesterolo LDL, e rappresenta un nuovo approccio alla gestione dei pazienti con #ipercolesterolemia. Funziona inibendo direttamente la produzione della proteina PCSK9, aumentando così la capacità del fegato di assorbire il colesterolo LDL. Questo meccanismo porta di conseguenza a una riduzione dei livelli di colesterolo LDL presente nel sangue.

“Questa molecola è capostipite di una nuova classe di farmaci altamente innovativi che mirano direttamente alla radice della malattia aterosclerotica piuttosto che ai suoi sintomi – spiega Pasquale Perrone Filardi, Docente ordinario di Cardiologia, direttore della Scuola di Specializzazione in Malattie dell’apparato cardiovascolare dell’Università degli Studi di #Napoli “Federico II” e Presidente Società Italiana di Cardiologia (#SIC) – grazie a un meccanismo d’azione che permette di ridurre i livelli di colesterolo LDL non solo in maniera efficace, ma anche sostenuta nel tempo. Un passo in avanti importante per raggiungere in un numero sempre più ampio di pazienti, il goal terapeutico raccomandato dalle nuove linee guida”.

Inclisiran è indicato per il trattamento di adulti con #ipercolesterolemia primaria, ovvero eterozigote familiare e non familiare, o dislipidemia mista, una condizione caratterizzata da alti livelli di grassi nel sangue tra cui il colesterolo. L’innovativo farmaco dell’azienda farmaceutica #Novartis è prescrivibile in associazione a una statina o una statina associata ad altre terapie ipolipemizzanti orali. Possono, quindi, beneficiare di #Inclisiran i pazienti che non rispondono alla terapia tradizionale con farmaci a base di statine e di ezetimibe, o sono intolleranti agli stessi, oltre che i soggetti affetti da forme gravi di dislipidemia familiare.

Il farmaco, che ha ricevuto la rimborsabilità da #AIFA (Agenzia Italiana del Farmaco) lo scorso ottobre, è disponibile anche in #Campania. Con due iniezioni all’anno per via sottocutanea, #Inclisiran è somministrato ai pazienti da un operatore sanitario. Dopo la prima iniezione  la dose successiva viene fornita a distanza di 3 mesi e in seguito ogni 6 mesi. Aiutare i pazienti con ipercolesterolemia a raggiungere i livelli target di colesterolo LDL e mantenerli nel tempo è una sfida ambiziosa per la regione Campania, alle prese con ridotti livelli di aderenza terapeutica e con un conseguente mancato raggiungimento degli obiettivi terapeutici. Oltre all’innovazione terapeutica, la gestione territoriale della patologia è determinante.

”In Campania è già delineato un nuovo modello per la gestione del paziente con ipercolesterolemia e questo grazie all’accesso accelerato e all’ottimale gestione del paziente non a target sul territorio. Il paziente con ipercolesterolemia – dichiara Franco Guarnaccia, cardiologo e Presidente dell’Associazione Regionale Cardiologi Ambulatoriali Regione Campania (#ARCA) – ha la necessità di mantenere sempre sotto controllo i livelli di colesterolo e diventa strategico un approccio che integri l’ospedale e il territorio. Innumerevoli i benefici che ne conseguono, analizzati anche in un studio10 su oltre 3 mila pazienti in cui è emerso un considerevole aumento di pazienti a target terapeutico che, nel caso di soggetti a rischio alto raggiungevano il 90% e per quelli a rischio molto alto, il 60%. La disponibilità in Campania di inclisiran offre un importante vantaggio terapeutico e la sua modalità di somministrazione, inoltre, consentirà di agevolare ulteriormente la gestione del paziente sul territorio, alleggerendo il carico e i costi sanitari che, finora, ricadevano solo sulla struttura ospedaliera”.

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