Author: LOREDANA CARENA
Con la web app E-Migranti si possono conoscere i percorsi degli emigranti tra la fine dell’800 e i primi decenni del ‘900
E’ possibile tracciare un identikit dei migranti italiani che, tra la fine dell’Ottocento e gli Anni Quaranta del Novecento, lasciarono la loro terra natia per raggiungere l’America?
La risposta è sì.
Grazie, infatti, ad un accurato studio delle richieste di passaporti, conservate presso l’Archivio di Stato di #Napoli, è stato creato un data base con nominativi, comuni e date di partenza dei migranti. La conoscenza di queste informazioni ha permesso di tracciare una mappatura delle località del Mezzogiorno da cui emigrarono numerose persone tra il 1880 e il 1940 in cerca di una nuova vita oltre oceano. All’epoca #Napoli era il principale porto dell’Italia Meridionale dove si imbarcavano coloro che “in #America volevano andar”.
“Si dice che fra il dire e il fare ci sia di mezzo il mare. Nel nostro caso, il mare c’era davvero, quello attraversato da milioni di emigranti provenienti da tutto il Sud, fra il XIX e il XX secolo e che dal Porto di Napoli affrontarono l’ignoto di una nuova vita e di inedite speranze – spiega la prof.ssa Candida Carrino, direttrice dell’Archivio di Stato di Napoli – Softec SpA ha saputo ingegnerizzare, concretizzandole, un’idea e un’esigenza: intrecciare i fili delle storie dei singoli emigrati con i luoghi di origine, l’itinerario affrontato e le microstorie che emergono dai documenti per l’ottenimento dei #passaporti necessari al loro #espatrio, conservati qui in Archivio. Così è stata creata la web app E-migranti, strumento innovativo che ridarà identità e personalità ai protagonisti di un’epopea che ha radicato un’altra Italia fuori dall’Italia, i quali non hanno dimenticato le proprie radici”.
I dati raccolti e sistematizzati servono, inoltre, a realizzare la mappatura fisica delle case, che sono identificate tramite una targa con l’indicazione del nome e cognome del #migrante, dell’anno di partenza e del luogo di destinazione.
Con la web app E-Migranti si realizza, così, la mappatura virtuale dei luoghi che consente di #geolocalizzare le case stesse dei migranti, fornendo informazioni sulla famiglia emigrata tramite Qr Code. Inoltre grazie alla funzionalità search dell’app, l’utente ha la possibilità di attivare la ricerca per comuni.
“E-Migranti, nome dell’app che #Softec ha sviluppato, permette di fare un tuffo nel passato e partire insieme agli italiani che, tra la fine dell’800 e i primi del ‘900, lasciarono le loro terre per cercare fortuna altrove – dichiara Massimo Furoni, Chief Strategy Officer di Softec – Con una semplice lettura del QR code, posto su una targa nei pressi delle abitazioni dell’emigrante, è possibile visualizzare non solo i passaporti originali, dove veniva descritta minuziosamente la morfologia di una persona, ma informazioni sulla destinazione oltre che una sintesi dei dati personali”.
“Un fenomeno, quello emigratorio, che abbiamo voluto raccontare graficamente – prosegue Massimo #Furoni – evitando foto in BN neorealiste dal sapore nostalgico. Per dare forma alle speranze, abbiamo preferito immagini con colori accesi quasi da #cartolina in stile art decò, che rappresentassero l’idea di un futuro professionale e personale migliori, restituendo un’immagine eroica di queste persone. Per ricreare questi mondi sperati e la visione onirica di quello che era la speranza di chi partiva, ci siamo avvalsi dell’AI per esaltare il visual storytelling”.
E-Migranti è una web app in fieri, in quanto è stata ideata per poter accogliere altri dati, che saranno aggiunti nel corso del tempo.
Questo importante progetto fa parte di un sistema integrato di iniziative culturali nell’ambito della proposta “Le carte raccontano vecchi mondi e creano nuove realtà”, ammessa a finanziamento dell’Archivio di Stato.
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