Author: LOREDANA CARENA
A Palazzo Madama la mostra, “Liberty. Torino Capitale”, con cui Torino si candida a Città Patrimonio Mondiale dell’UNESCO per il Liberty
Torino si potrebbe definire un museo del #Liberty a #cielo aperto. Sono infatti numerosi gli esempi delle declinazioni di questo stile, dall’architettura civile a quella industriale, dalle arti decorative alla scultura, dalla moda all’editoria, visibili lungo le strade cittadine dal centro alla periferia. Una sorta di fil rouge che unisce le otto circoscrizioni del capoluogo piemontese.
Ed è proprio sulla base di questo denominatore comune che nacquero, alcuni decenni fa, delle iniziative, come “Torino non a caso”, da parte di un gruppo di Architetti ed Ingegneri di #Torino della SIAT, Società degli Ingegneri e degli Architetti in #Torino, per fare scoprire ai cittadini i capolavori del Liberty con visite guidate e incontri tematici. Coronamento di questo costante impegno, che ha sempre riscosso molto interesse, è la mostra Liberty. Torino Capitale, allestita a Palazzo Madama – Museo Civico d’Arte Antica, e visitabile sino al 10 giugno 2024, con cui Torino si candida a Città Patrimonio dell’UNESCO per il Liberty.
L’esposizione, curata da Palazzo Madama e dalla SIAT con la collaborazione di #MondoMostre, illustra attraverso un centinaio di opere, suddivise in cinque sezioni, il ruolo fondamentale di Torino nell’affermazione del Liberty, uno stile che, dalle forti e connotanti suggestioni torinesi, si diffonderà in tutto il mondo come Art Nouveau.
Partendo dalla sezione dedicata all’eterno femminino, in cui, attraverso le meravigliose opere di Leonardo #Bistolfi, Giovanni Boldini, Pietro Canonica e Vittorio #Corcos, si evidenzia il nuovo ruolo sociale della figura femminile, si passa ad esplorare l’ambiente privato della casa moderna, caratterizzata, internamente ed esternamente dal bow window, elemento distintivo del Liberty torinese. Con la fedele ricostruzione del bovindo di Palazzo Turbiglio si possono ammirare gli arredi e i complementi in stile Liberty, tra cui un lampadario monoluce dell’Officina Mazzucoltelli, e gli abiti femminili, finalmente liberi da lacci e corsetti.
- Torino, Palazzo Madama, “Liberty. Torino capitale”, photo @Massimiliano Fiorio
- Torino, Palazzo Madama, “Liberty. Torino capitale”, photo @Massimiliano Fiorio
- Torino, Palazzo Madama, “Liberty. Torino capitale”, photo @Massimiliano Fiorio
Dalla sezione di tipo più domestico si è proiettati verso La gran via, un percorso visivo tra le strade e i quartieri di Torino, dove lo stile Liberty viene applicato a diverse tipologie edilizie dalle ville nobiliari ai palazzi borghesi e alle scuole, dai caseggiati nei quartieri operai, artigianali e impiegatizi di Borgo San Paolo e Barriera di Milano ai bagni pubblici. Indipendentemente dalla destinazione d’uso, l’apparato decorativo non è trascurato. Grazie, infatti, all’utilizzo di nuove tecniche e di nuovi materiali, come il litocemento, diventa possibile arricchire gli edifici con forme sinuose, ardite ed eleganti. Esemplificativa è Casa Fenoglio-La Fleur (via Principi d’Acaja, 11) dell’architetto-ingegnere Pietro #Fenoglio, in cui è evidente come il Liberty sia un stile che coinvolge ogni dettaglio. In Casa Fenoglio, infatti, tutto è stato disegnato dall’architetto dai telai delle finestre ai caloriferi in ghisa, dagli stipiti in legno delle porte alle maniglie. Come illustrato in mostra il Liberty torinese travalica i confini cittadini giungendo sino a Collegno, ma non solo, dove Pietro Fenoglio progettò il Villaggio Leumann, su incarico dell’imprenditore svizzero Napoleone Leumann, in cui le residenze per gli operai specializzati erano collocate vicino al centro produttivo del cotonificio.
Negli anni del Liberty si assiste, quindi, alla ridefinizione dello spazio urbano anche a livello decorativo. Apice di questa svolta è il monumento equestre dedicato ad Amedeo di Savoia duca d’Aosta e realizzato dallo scultore torinese, Davide #Calandra. Posto all’ingresso del parco del Valentino nel 1902, in occasione della Prima Esposizione Internazionale d’Arte Decorativa Moderna, il monumento ad Amedeo di Savoia venne interpretato nella rivista L’arte decorativa moderna, fondata da Leonardo Bistolfi, Giorgio Ceragioli, Davide Calandra, Enrico Reycend ed Enrico Thovez, un capolavoro del Liberty.
- Torino, Palazzo Madama, “Liberty. Torino capitale”, photo @Massimiliano Fiorio
Nella quarta sezione, Nuovi linguaggi per una nuova società, l’industria degli arredi e dei complementi, concepita secondo la visione delle Arts and Craft, si estende anche alla grafica pubblicitaria, all’editoria scolastica e alle riviste, in un linguaggio onnicomprensivo, ormai a livello internazionale.
Protagonista dell’ultima sezione, Dalla Sfinge a Città del Messico, è il casalese Leonardo Bistolfi, uno dei principali interpreti dello spirito Liberty che, nel celebre monumento funerario della famiglia Pansa a Cuneo, noto come La Sfinge, coniugò una visione liberty con una declinazione simbolista di stampo europeo. Mirabile sintesi stilistica a cui Bistolfi giunse attraverso una serie di bozzetti in gesso sino al bozzetto in marmo, attualmente conservato al #MART di Rovereto, ultimo passaggio per il monumento conclusivo.
Molte tematiche, enunciate in mostra, verranno approfondite nel corso del periodo espositivo con una serie di appuntamenti previsti nel programma off Libertyamo, organizzato con il supporto della Camera di commercio di #Torino.
La mostra, l’allestimento e il catalogo, edito da Silvana Editore, sono a cura di Beatrice Coda Negozio, Roberto Fraternali, Carlo Ostorero, Rosalba Stura e Maria Carla Visconti. Il contributo fotografico è firmato dall’architetto e fotografo Pino Dell’Aquila.
Informazioni
LIBERTY. TORINO CAPITALE, 26/10/2023 – 10/6/2024, Palazzo Madama – Museo Civico d’Arte Antica, Piazza Castello – TORINO –
Orari: lunedì e da mercoledì a domenica 10.00 – 18.00|martedì chiuso| la biglietteria chiude alle ore 17.00|Tel. +39 011 4433501 – palazzomadama@fondazionetorinomusei.it – www.palazzomadamatorino.it