Author: LOREDANA CARENA
La multiforme femminilità nei ritratti di Vittorio Corcos
Le sale della Fondazione Accorsi – Ometto sono sicuramente lo scenario ideale per esporre i ritratti femminili di Vittorio Corcos (Livorno 1859 – Firenze 1933), tra i principali ritrattisti italiani attivi tra la seconda metà del XIX secolo e il primo trentennio del XX.
La mostra, curata da Carlo Sisi, attraverso un’ attenta selezione di opere, ripercorre le tappe fondamentali del modo in cui Corcos ritrasse il variegato universo femminile a cavallo tra il XIX e il XX secolo.

Dai quadri dell’artista toscano emergono le diverse personalità di donne forti del loro ruolo sociale e sicure del loro potere seduttivo; altre in cui i sentimenti e le emozioni sono aspetti da non manifestare apertamente e altre ancora in cui il loro titolo nobiliare le rende ormai icone di eleganza e bellezza.

La mostra è suddivisa in sei sezioni in ognuna delle quali è ravvisabile lo stretto rapporto tra arte figurativa e letteratura, così che estratti degli scritti di Gabriele D’ Annunzio, di Giosuè Carducci, di Antonio Fogazzaro o di Giovanni Pascoli fanno da ideale contraltare narrativo ai ritratti di Vittorio Corcos.

PERCORSO ESPOSITIVO
Prima sezione “Sguardi” comprende una serie di ritratti femminili che introducono all’ universo poetico di Vittorio Corcos.
Seconda sezione “In posa nell’atelier “ in cui sono raccolti i ritratti dei conoscenti e degli amici che frequentarono lo studio del pittore, tra cui Jack La Bolina, pseudonimo dell’ufficiale di marina Augusto Vecchi, autore di romanzi e di racconti.
Terza sezione “Aria di Parigi” dove sono presenti i quadri che racchiudono il periodo dell’ esperienza parigina di Corcos come Istitutrici ai Campi Elisi o il ritratto della Figlia di Jack La Bolina, una delle modelle preferite dal pittore.
Quarta sezione “Salotto della gentile ignota” include i ritratti degli illustri frequentatori del circolo di casa Corcos, fondato dalla moglie del pittore, Emma Rotigliano, a cui Giovanni Pascoli attribuì il misterioso appellativo di gentile ignota.
Quinta sezione “Luce mediterranea” dove la costa livornese fa da scenario al quadro “In lettura sul mare”, rivelando l’abilità dell’artista anche per la pittura en plain air.
Sesta sezione “Eterno femminino” in cui si illustra l’ impalpabile bellezza femminile, come viene descritta negli scritti di D’Annunzio e di Fogazzaro, attraverso spettacolari dipinti come “Sogni” , dove la giovane donna lascia trapelare dalla posa rilassata e dallo sguardo diretto una notevole sicurezza di sé.
A completare quest’ultima sezione è una selezione di incisioni della cultura figurativa mitteleuropea, tra le fine dell’Ottocento e l’ inizio del Novecento, dedicate alle “Vergini Funeste” tra cui il filmato “Il mistero di Galatea” di gusto pienamente preraffaellita, girato da Giulio Aristide Sartorio nel 1918 ad uso familiare.

