Author: LOREDANA CARENA 

Al Museo d’Arte Orientale di Torino secondo appuntamento espositivo del progetto Frontiere liquide e mondi in connessione

Il MAO di Torino ospiterà, in autunno, una grande mostra dedicata all’arte tra estremo #Oriente e centro #Asia fino alle sponde del Mediterraneo. L’esposizione, Metalli sovrani. La festa, la caccia e il firmamento nell’Islam medievale, collocata nella galleria islamica del museo di Palazzo Mazzonis e visitabile sino al 17 settembre, è una delle tappe di avvicinamento a questo importante evento espositivo.

Curata da Veronica Prestini e prima collaborazione tra il  #MAO The Aron Collection, la mostra presenta una selezione di tredici raffinati oggetti esemplificativi dell’accuratezza della lavorazione della metallistica islamica. “La mostra è piccola, perché è una sorta di rieducazione all’osservazione – spiega Davide Quadrio, direttore del MAO – Si mettono in luce il potere della materialità, delle tecniche e della bellezza delle manifatture”. 

Per cogliere la ricchezza espressiva del sincrestismo simbolico, che pervase le aree islamiche dell’Egitto, dell’Iran, della Siria e della Turchia dal XII al XVI secolo, è necessario osservare con attenzione e con #curiosità gli oggetti esposti. Bacili, bottiglie porta profumo, bruciaprofumi, candelieri, coppe, portapenne e vassoi ci raccontano  qualcosa dell’antica cultura islamica e dell’abilità stilistica dei mastri artigiani tra cui emergevano quelli di al-Mawsili, ovvero di #Mossul, richiesti da tutte le principali corti per le loro straordinarie e versatili doti decorative .

Emerge, ad esempio, la ricorrenza dell’iconografia del re a cavallo, affiancato spesso da un falcone o da un ghepardo, a sottolineare l’importanza della caccia nell’addestramento del re alla guerra. Così la raffigurazione dei pianeti, delle costellazioni e dei segni zodiacali pone in luce la centralità dell’astronomia e dell’astrologia nelle scelte militari e politiche dei sovrani. Ad indicare la ciclicità dell’alternanza tra periodi di pace e periodi di guerra sono le scene di festa e di banchetto, ispirate al genere letterario Bazm-o-Razm (banchetto e battaglia).

Gli oggetti in bronzo, ottone o rame, arricchiti da ageminature in argento o in oro, presentano, in alcuni casi, austeri ed eleganti segni calligrafici. In epoca mamelucca, infatti, compare il #thuluth, uno stile calligrafico severo, monumentale e raffinato, che diventa l’elemento centrale delle iscrizioni sugli edifici e sulle superfici dei metalli, dove le decorazioni vegetomorfe iniziano a sostituirsi a quelle dei cavalieri e delle feste di corte. Si tratta, principalmente, di scritte benaugurali verso il proprietario dell’oggetto.

Trait d’union tra l’arte antica e l’arte contemporanea è, non a caso, il colore #blu oltremare, che ricorre nell’allestimento della sala espositiva. Tra i colori naturali più importanti e già conosciuto e usato in pittura dagli Egizi e dagli Assiri, il blu oltremare, noto anche come blu di Persia, è stato al centro della fondamentale sperimentazione artistica del pittore francese Yves Klein (Nizza 1928 – Parigi 1962) che ha trasformato il colore in arte al punto da arrivare all’identificazione del colore blu con il nome dell’artista stesso (IKB, International Klein Blue).

Il percorso espositivo si conclude, quindi, con un allestimento dialogico e di rimando tra alcuni manoscritti islamici, dove domina il blu di Persia, e l’opera Monochrome Bleu (1959) di Yves Klein.

Informazioni

“Metalli sovrani. La festa, la caccia e il firmamento nell’Islam medievale”, 16 giugno – 17 settembre 2023 |MAO, Museo d’Arte Orientale, via San Domenico n. 11, Torino| Tel. +39 011 4436932. L’ingresso alla mostra è incluso nel biglietto delle collezioni permanenti. 
www.maotorino.itwww.fondazionetorinomusei.it/it/

(Foto @Loredana Carena: “MAO, Metalli sovrani”)

Leggi anche: https://www.antichitafiorio.com/davide-quadrio-neo-direttore-del-mao/

Translate »