di Loredana Carena

I GRANDI NOMI DIETRO LE LENCI: DALLE BAMBOLE IN PANNO ALLE STATUETTE IN CERAMICA.

 

 LENCI: nome simbolo dello status quo delle famiglie borghesi italiane e di quella Torino oscillante  tra gli epigoni del pittore Giacomo Grosso (1860 – 1938), ritrattista ufficiale della borghesia sabauda, e gli albori del Gruppo dei Sei di Torino che, sotto la guida di  Felice Casorati (1883 – 1963), con un linguaggio antiaccademico puntano lo sguardo verso i colleghi d’Europa.

Catalogo_lenci,_1931

lenci1Non molto lontani sono gli echi della prima grande guerra quando nel 1919 Enrico Scavini depone a Torino il marchio della manifattura “LUDUS EST NOBIS CONSTANTER INDUSTRIA”, meglio noto con l’ acronimo LENCI, per produrre “bambole e giocattoli in genere, mobili, arredi e corredi per bambino” e per quel particolare tessuto morbido, ma non troppo da perdere la forma, per arredi, arazzi e bambole, noto come pannolenci.

L’attività della manifattura Lenci prosegue con meritato successo  e nel 1927, quando ormai il potere del re Vittorio Emanuele III è soltanto più nominale, i coniugi Scavini, Enrico ed Helen, decidono di produrre una nuova linea di piccole figure d’arredo ed oggetti in ceramica smaltata come scatole, soprammobili e vasi, conquistando in breve tempo il gusto della piccola e media borghesia torinese.

Le ceramiche Lenci diventano  veri oggetti  à la page quando la manifattura inizia ad avvalersi della collaborazione artistica e creativa di noti artisti quali Gigi Chessa, Abele Jacopi, Ines e Giovanni Grande, Mario Sturani, Felice Tosalli e Sandro Vacchetti.  (Nel 1934 Vacchetti uscirà dalla Lenci per fondare la manifattura Essevi). La stessa Helen Koning Scavini è l’ideatrice della fortunata serie delle “Signorine” Lenci:  un vero e proprio spaccato della media borghesia femminile della Torino negli Anni Trenta.

Bambola_di_panno_lenci_02Donne colte in pose sensuali e accattivanti,  donne sportive, attrici,  Madonne con  Bambino, bambinelli paffutelli, bambini colti nell’umore giocoso o capriccioso del momento, scene galanti, temi mitologici e campestri: tutti questi sono i fortunati soggetti delle statuine in ceramica Lenci. Un mondo variegato ed elegante in cui è possibile idealmente entrare visitando la mostra, da poco inauguratasi a Faenza al Museo Internazionale della Ceramica, in cui sono esposte circa 150 opere Lenci provenienti dalla collezione Giuseppe e Gabriella Ferrero, la più importante raccolta dedicata alla storica manifattura torinese. lenci2

L’esposizione è curata da Valerio Terraroli e da Claudia Casali con la collaborazione di Stefania Cretella e Maria Grazia Gargiulo.

La mostra è realizzata con il patrocinio del Comune di Faenza e il contributo della Regione Emilia Romagna.

 

INFO: “LENCI. COLLEZIONE GIUSEPPE E GABRIELLA FERRERO”

MIC, Museo Internazionale della Ceramica di Faenza

Viale Alfredo Baccarini n. 19 -FAENZA (RA) – 

Tel. +39 0546697311

Email: info@micfaenza.org

Dal 4 marzo al 3 giugno 2018 

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