“MODULARE E NON MODELLARE”, solo con queste parole si può capire pienamente la scultura di Melotti.
La mostra allestita nelle storiche sale del Castello di Miradolo rende omaggio ad uno dei principali protagonisti della scultura dell’arte del Novecento Fausto Melotti ( Rovereto 1901 – Milano 1986) presentando oltre 80 opere che esemplificano il suo intenso iter creativo: dalle sculture alle opere su carta sino alle raffinate ceramiche alcune delle quali prodotte per la fabbrica Richard – Ginori con l’amico Giò Ponti.
Con la curatela di Francesco Poli e Paolo Repetto, l’esposizione approfondisce due aspetti fondamentali della ricerca di Melotti: da un lato i temi strettamente legati alla sua profonda ispirazione musicale, dall’altro gli aspetti con valore più narrativo e mitico.
Scultore raffinato, Melotti iniziò la sua carriera artistica nel segno dell’Astrattismo degli Anni Trenta sotto l’egida di “Kn”, libro pubblicato nel 1935 da Carlo Belli, cugino dello stesso Melotti, per giungere alle modulazioni plastiche degli Anni Sessanta, in cui il gesso delle sculture precedenti venne sostituito da ottone, rame e leggeri tessuti dipinti.
Leit motiv delle creazioni di Melotti è la modularità formale e spaziale, in un susseguirsi di rigore geometrico e in una alternanza di pieni e di vuoti che trovano il loro corrispettivo musicale nelle pause e nei silenzi. Così come John Cage nel 1952 riscoprì, paradossalmente, il valore musicale dei silenzi nelle partiture musicali con l’opera 4′ 33”, così Fausto Melotti pose l’accento sull’importanza dei vuoti per una visione globale dell’opera plastica.
Una sezione della mostra, intitolata “Assonanze”, pone in luce il legame di Melotti con artisti, con alcuni dei quali ebbe anche rapporti di amicizia, quali Alexander Calder, Fortunato Depero, Giorgio de Chirico, Lucio Fontana, Vassili Kandinskij, Paul Klee, Joan Mirò, Giorgio Morandi, Osvaldo Licini, Giulio Paolini e Atanasio Soldati.
L’organizzazione e l’allestimento della mostra sono stati realizzati dalla Fondazione Cosso con la collaborazione del progetto artistico musicale Avant – dernière pensèe, che propone una riflessione tra l’arte di Melotti (appassionato conoscitore di musica e zio del celebre pianista Maurizio Pollini), la musica e il tempo, presentando un’installazione sonora che dialoga con le opere stesse ed una inedita e coinvolgente narrazione temporale attorno ad alcune sculture, protagoniste di un disegno dinamico di luci.
INFO: “FAUSTO MELOTTI. Quando la musica diventa scultura”, via Cardonata n. 2 – San Secondo di Pinerolo (Torino) – Tel. 0121 \ 376545 – info@fondazionecosso.it – www.fondazionecosso.it
Dall’ 11 novembre 2017 all’ 11 febbraio 2018.
ORARI: Venerdì dalle 14,00 alle 18,30 – Sabato, Domenica e Lunedì dalle 10,00 alle 18,30 – Tutti i giorni possibilità di visita su prenotazione.
COSTI: Intero 10 euro – Ridotto 8 euro – Ridotto dai 6 ai 14 anni 5 euro – Gratuito per bambini sino ai 6 anni, per i possessori Abbonamento Musei – Tariffe speciali per famiglie e per i visitatori del Parco.