Antoon van Dyck
ANTOON VAN DYCK
(Nancy, 1592 – Nancy, 1635)

BIOGRAFIA E OPERE
Antoon van Dyck, nacque ad Anversa il 22 marzo 1599 in una casa chiamata “Den Berendans”, nel centro della città. Il nonno Antoon (1529–1581), dopo essere stato pittore, aveva aperto un’attività da commerciante di seta; alla sua morte, sua moglie Cornelia Pruystinck continuò l’attività del marito, affiancata dai figli Francesco e Ferdinando. L’attività rendeva parecchio, visto che la famiglia aveva clienti persino a Parigi e Londra, oltre che in gran parte delle città fiamminghe.
Il padre di Antoon, Franchois, nel 1590 sposò in seconde nozze Maria Cuypers. Dal matrimonio con lei ebbe dodici figli, di cui Antoon fu il settimo. Visto l’allargarsi della famiglia, i Van Dyck decisero di acquistare una nuova casa, spaziosa e lussuosamente arredata, “De Stadt van Ghendt”, comprendente persino un bagno. Antoon si dimostrò subito ricco di talento e nel 1609 fu inviato presso la bottega di uno dei migliori pittori della città, Hendrick van Balen, decano della Gilda di San Luca, ad imparare i rudimenti della pittura e fare esperienza. Il primo dipinto datato di Van Dyck è proprio di questi anni ed è il Ritratto di uomo settantenne del 1613, in cui sono evidenti i recenti insegnamenti di Van Balen. Ben presto, però, aprì una bottega personale assieme al giovane amico Jan Brueghel il Giovane, con il quale iniziò ad abbandonare la scuola del maestro. In questi anni, come tramanda lo stesso Jan Brueghel, Antoon ricevette l’incarico di eseguire una serie di dipinti raffiguranti i dodici apostoli e un Sileno ebbro. Di questo periodo è senza dubbio anche l’Autoritratto del 1613-14.
A partire dal 1617, Van Dyck lavorò a stretto contatto con Pieter Paul Rubens, di cui divenne allievo, abbandonando la sua bottega autonoma. Seguirono mesi di grande collaborazione tra i due; Rubens parla di Van Dyck come del suo migliore allievo. Anche dopo l’11 febbraio 1618, giorno in cui venne ammesso nella Gilda di San Luca come maestro, Van Dyck lavorò con Rubens alla realizzazione di tele come Decio Mure congeda i littori o Achille tra le figlie di Licomede. Nella bottega di Rubens, ormai pittore affermato in tutta Europa, Van Dyck fece conoscere il suo nome negli ambienti dell’aristocrazia e della ricca borghesia e venne a contatto con la cultura classica e l’etichetta di corte. Il giovane Antoon imparò a imitare i modelli del maestro, adottandone molte caratteristiche, come è facile constatare nel dipinto L’imperatore Teodosio e sant’Ambrogio. Nel 1620 Rubens firmò un contratto con i Gesuiti di Anversa per la decorazione della loro chiesa. La decorazione, basata su disegni di Rubens, fu eseguita da Van Dyck; oltre a questa importante commessa, Antoon ricevette anche numerose richieste di ritratti da privati. Risalgono a questi anni dipinti come il Ritratto di Cornelius van der Geest o Maria van de Wouwer-Clarisse.