Abbati Giuseppe
ABBATI GIUSEPPE
(Napoli 1836 – Firenze 2 febbraio 1868)
Giovanni Boldini,”Ritratto di Giuseppe Abbati”, 1865
BIOGRAFIA E OPERE
Abbati Giuseppe, nel 1861 partecipò all’Esposizione di Firenze con due interni della chiesa di San Miniato al Monte, entrambi ammirati e lodati. Frequentò il ritrovo artistico del Caffè Michelangiolo dove incontrò i pittori Telemaco Signorini, Vincenzo Cabianca, Odoardo Borrani, Domenico Caligo, Vittorio D’Ancona, Serafino De Tivoli e il critico d’arte, collezionista e mecenate, Diego Martelli. Interruppe nuovamente la sua attività artistica nel 1866 per partecipare come volontario alla campagna del Tirolo. Nell’ultimo tempo eseguì numerosi paesaggi della campagna toscana, animati da graziose figure. Il suo stile pittorico è sempre pervaso da un’aura di tristezza e di malinconia, specchio della sua vita infelice. Fra i lavori più rinomati si possono ricordare: “Monaco al coro”, custodito presso la Galleria Capodimonte di Napoli (nel 1870 due anni dopo la sua morte, questo quadro, esposto a Parma, fu premiato con menzione onorevole); “Un interno del Bargello” del 1865, facente parte della collezione del comm. Mario Vannini Parenti di Firenze); il “Chiostro di Santa Croce” della raccolta fiorentina Visconti Moscardi; “La preghiera”; “Interno di una capanna di taglialegna”; “Il celibe”; “Ritratto di Diego Martelli”; “Il Mugnone presso le Cure”; “Buoi lungo il mare”; “Buoi al carro” presente nella collezione del conte Giustiniani di Firenze e “Famiglia di contadini durante la siesta” una delle ultime opere dell’artista in cui emerge una notevole purezza di toni.
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