Gola Emilio
GOLA EMILIO
(Milano, 22 febbraio 1851 – Milano, 21 dicembre 1923)

BIOGRAFIA E OPERE
Gola Emilio, di nobili origini, è incoraggiato all’arte fin da adolescente dal padre Carlo, pittore dilettante. Nel 1873 consegue la laurea in Ingegneria industriale al Regio Istituto Tecnico Superiore (futuro Politecnico di Milano); contemporaneamente si dedica alla pittura, sotto la guida di Sebastiano De Albertis, completando la sua formazione con ripetuti viaggi nei Paesi Bassi e a Parigi. Di temperamento emotivo, dipinge con vivacità, con larga propensione verso il verismo. Esordisce all’Esposizione di belle arti dell’Brera nel 1879, cui segue la partecipazione costante a rassegne nazionali e ottiene grandi riconoscimenti ufficiali a livello europeo. Apprezzato ritrattista fin dagli anni ottanta, tra i suoi soggetti preferiti ricorrono figure femminili della nobiltà milanese, rappresentate nella loro dimensione mondana e in un naturalismo vigoroso. Compie viaggi di studio e formazione in Inghilterra e a Parigi si reca per conoscere Édouard Manet. Alla produzione di ritratti Emilio Gola affianca un ricco repertorio di vedute di Milano e di paesaggi brianzoli, tradotti con un’accensione cromatica forte, che costituisce la sua cifra stilistica. Resta tuttavia ancorato ad un impressionismo di matrice lombarda, ricco di chiaroscuri forti e vigorosi. È attivo tra la Liguria e Venezia. Nella sua produzione tarda sono presenti marine, realizzate con grande sintesi formale ed intensità espressiva. Se l’impressionismo tende a sfrangiare la luce, quello del Gola tende invece ad aggrumarla, con effetti di plasticità singolare, sfogata in densa vibrazione di colore.