Barbaglia Giuseppe
BARBAGLIA GIUSEPPE
(Milano, 10 ottobre 1842 – Santa Maria della Selva, 1910)

BIOGRAFIA E OPERE
Barbaglia Giuseppe, inquietudini sentimentali e una grave malattia che lo costrinse all’amputazione di una gamba tormentarono la sua prima giovinezza. Solo nell’anno 1863 egli si iscrisse all’Accademia di Brera, e fu allievo di G. Bertini sino al 1868. Si dedicò alla pittura di interni e soprattutto al ritratto, il che non gli impedì di eseguire qualche buon paesaggio. Frequentò la Scapigliatura e fu ritenuto tra gli artisti migliori di quella cerchia. Mai si mosse dalla sua città e dai dintorni. Il successo gli arrise rapido ma, temperamento schivo e taciturno, decadde dal 1890 circa nella stima dei contemporanei col mutare del gusto e si ridusse a vivere dipingendo a olio e ad acquerello copie grandi e piccole del Cenacolo vinciano e di classiche tele, a lui richieste in continuazione e ben pagate dall’estero. La sua prima opera, Cristo a Getsemani, fu acquistata da Vittorio Emanuele II; Matrimonio civile e Alloggio forzato (le cui riproduzioni meccaniche invasero l’Italia e l’Europa) dal municipio di Milano, la Carestia in Sicilia dal municipio di Pavia; Fanciulle al bagno, conservata all’Accademia di Brera, vinse il premio Catignica del 1872. Sicuro prospettico, ambientò molti suoi interni, specie di evocazione settecentesca, nel salone tiepolesco di palazzo Clerici: così il Mattino di Parini, l’Arlecchino ardito, il Suonatore di contrabbasso, il Suonatore d’arpa, Mezzogiorno, Vespro, Musica. Di lui si ricordano, oltre ad alcune nature morte, vedute come Autunno, Marina, Vecchio giardino, Vita rustica, Campagna lombarda, Mietitura, Dintorni di Crescenzago,e soggetti di genere come Pensosa, Il gioco delle noci, Prima, Dopo, Il poeta, El polentatt, La curiosa, Emigranti, Dopo il Veglione (1900; Piacenza, Gall. Ricci-Oddi). Come ritrattista, oltre a personaggi di casa reale, a Garibaldi, a Verdi (1887), ritrasse gli uomini più in vista della Milano di allora, dai Bellinzaghi ai Silvestri, dai Farina ai Litta, ai Sostero, ai Della Beffa, ai Noseda, ai Belloni.