Gandi Giacomo
GANDI GIACOMO
(Saluzzo, 29 giugno 1846 – Savigliano, 20 settembre 1932)

BIOGRAFIA E OPERE
Gandi Giacomo, dopo un breve alunnato con Andrea Gastaldi all’Accademia Albertina di Torino, prosegue autonomamente la propria formazione recandosi a Firenze, Roma – dove si trasferisce attorno al 1869 – e Parma. Stabilitosi dopo il 1874 a Savigliano, si specializza nella pittura di genere e nella tecnica dell’acquerello con cui esegue due opere per l’Esposizione universale di Parigi del 1878. Partecipa alle rassegne nazionali di Milano nel 1872, Torino nel 1880 e 1884, di Milano nel 1881 e, due anni più tardi, all’Esposizione di belle arti di Roma. È presente inoltre alle manifestazioni della Società Promotrice di Belle Arti di Torino dal 1870 al 1896, oltre che a quelle di Genova, Firenze e Napoli. L’ampio successo della sua pittura ispirata alla vita popolare si incrina sul finire del secolo per il mutato gusto collezionistico; prosegue tuttavia incessante la pratica artistica, sebbene nel ristretto ambito di Savigliano, fino agli ultimi anni di vita quando una malattia agli occhi ne compromette l’attività. Sue opere principali: “Preghiera”, acquarello acquistato nel 1927 dal Museo Civico di Torino, dove pure si trova “La nonna”; “In tavola”; “Sul monticello”; “La culla”, esposte a Torino nel 1876; “Al quaresimale”, che fu inviata all’Esposizione Universale di Parigi; “In teatro”; “Piccoli suonatori” e “A mosca cieca”, esposte a Torino nel 1878; “Una visita al nido” e “Un giorno di allegria”, esposte al Circolo degli Artisti di Torino nel 1881; “La mamma assente”; “La tabacchiera del nonno”; “Un nemico di casa”; “Prima confessione”; “Un sentiero delle Alpi”; “Un nuovo parente”; “Sempliciona”.