Author: LOREDANA CARENA
Dipinti e disegni a confronto alla GAM di Torino svelano l’iter creativo di uno dei tre “Padri della Patria”
Considerato uno dei “Padri della Patria” accanto ad Alessandro Manzoni e a Giuseppe Verdi, Francesco #Hayez è tra i principali artisti dell’Ottocento a cui la GAM di Torino, Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea, dedica il terzo appuntamento del progetto espositivo organizzato con il sostegno di 24 ORE Cultura.
“Dopo il successo delle mostre sui Macchiaioli e su Giovanni Fattori, realizzate con il sostegno concreto di 24 ORE Cultura – spiega il direttore della GAM, Riccardo Passoni – l’attenzione si è focalizzata su una delle figure chiave del Romanticismo nazionale, Francesco Hayez, a cui viene dedicata la mostra Hayez. L’officina del pittore romantico. Sono esposte oltre cento opere, tra disegni e dipinti, provenienti da prestigiose collezioni pubbliche e private nazionali ed internazionali, tra cui il Ritratto di Carolina Zucchi a letto e l’Angelo annunziante, appartenenti alla GAM”.
L’esposizione, realizzata in collaborazione con l’Accademia di Belle Arti di Brera e curata da uno dei principali studiosi di Hayez, Fernando #Mazzocca, e da Elena Lissoni, ripercorre attraverso dieci sezioni tematiche, in successione cronologica, i punti chiave della vasta ed eterogenea produzione pittorica di un artista che era considerato da Stendhal “il maggiore pittore vivente”.
Nato a Venezia nel 1791 e testimone della caduta dell’antica Repubblica, Hayez si formò sulla lezione dei pittori veneti del Quattro e Cinquecento, in particolare su quella di Tiziano, traccia che continuò ad essere presente in tutta la sua produzione pittorica successiva. Abbandonata Venezia, città che non offriva più sufficienti stimoli ed occasioni per affermarsi sulla scena artistica, Hayez si trasferì a Roma dove iniziò a frequentare lo studio di Antonio Canova, crocevia internazionale, e luogo in cui si dischiusero gli ultimi orizzonti dell’esperienza neoclassica.
Il cuore della vicenda artistica e personale di Hayez fu Milano, città in cui raggiunse la consacrazione a livello professionale, ottenne la cattedra di pittura all’Accademia di Brera e segnò il passaggio dal #Neoclassicismo al #Romanticismo, diventando l’artefice del percorso dalla mitologia classica a un nuovo repertorio romantico. Aprendo la pittura di storia all’attualità politica, Hayez si fece l’interprete dei destini della nazione, diventando così il cantore in pittura della dimensione civile e dello spirito di unità e di difesa dell’italianità che, in quegli anni, animavano gli animi risorgimentali. Aulica sintesi di questo percorso in qualità di pittore civile è La Meditazione (1851, Verona, Musei Civici, Galleria d’Arte Moderna Achille Forti) in cui la giovane donna discinta, raffigura nella sua indubbia sensualità, l’allegoria della patria “bella e perduta”, di un’Italia che, pur sconfitta, continua a offrire il seno per nutrire i propri figli in attesa di un destino migliore.
- Francesco Hayez, La Meditazione, 1851, olio su tela, Verona, Musei Civici, Galleria d’Arte Moderna Achille Forti
- Francesco Hayez, Tamar di Giuda, 1847, olio su tela, Varese, Musei Civici
- Francesco Hayez, Laocoonte, figlio di Priamo e sacerdote di Apollo, vittima, coi figli, della vendetta di Minerva, 1812, olio su tela, Milano, Accademia di Belle Arti di Brera
- Francesco Hayez, Particolare da “Busto di donna dai capelli sparsi”, 1876, olio su tela, Milano, Accademia di Belle Arti di Brera -photo @Loredana Carena
Hayez fu anche un eccellente ritrattista, come si desume da alcune opere come il Ritratto della Contessina Antonietta Negroni Prati Morosini del 1858 e proveniente dalla Galleria d’Arte Moderna di Milano, e abile interprete dei temi biblici, dove la resa dei costumi e le ambientazioni lasciavano trasparire la passione ottocentesca per l’Oriente.
La grandezza del pittore veneziano risiede anche nella sua elevata abilità tecnica come confermano i numerosi disegni in mostra, alcuni dei quali inediti, molti dei quali conservati all’Accademia di Belle Arti di Brera. Si tratta di “schizzi, pensieri fermati rapidamente, di studi”, tracciati con segno rapido e sicuro, che svelano il lato creativo più intimo e immediato, e che conducono direttamente nell’officina del pittore.
Una sezione dell’esposizione è proprio dedicata alla serie dei disegni preparatori che Hayez realizzò per l’esecuzione della grande tela La Sete dei Crociati, commissionatagli dal re Carlo Alberto di Savoia per la Sala delle Guardie di Palazzo Reale di Torino e dove è possibile ammirarla ancora oggi. Iniziata nel 1833, la monumentale opera venne terminata nel 1850, impegnando Hayez per parecchi anni in un lungo iter creativo documentato da numerosi disegni e da schizzi preparatori, giungendo ad un’opera finale di alto livello capace di trasfondere forti suggestioni.
Dopo una lunga vita di successi e di riconoscimenti, Francesco Hayez si spense a Milano nel 1882.
HAYEZ. L’OFFICINA DEL PITTORE ROMANTICO,17/10/2023 – 1/04/2024, GAM, Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea, via Magenta n. 31 – TORINO –
Call center: dal lunedì al venerdì 9.30 -18.00 – tel. +39 011 0881178 – gruppiescuole@tosc.it
Orari: da martedì a domenica 10.00 – 18.00|lunedì chiuso|il servizio di biglietteria termina alle 17.00|www.gamtorino.it
(Foto ufficio stampa: Francesco Hayez, Ritratto della contessina Antonietta Negroni Prati Morosini bambina,1858, Milano, Galleria d’Arte Moderna)