Ferro Cesare
FERRO CESARE
(Torino, 18 aprile 1880 – Torino, 15 marzo 1934)

BIOGRAFIA E OPERE
Ferro Cesare, dopo aver frequentato le scuole tecniche del collegio di Chivasso, si diplomò nel luglio del 1894 e si iscrisse all’Accademia Albertina, dove terminò gli studi nell’ottobre del 1899. Proprio in questi anni espose per la prima volta alla Promotrice torinese due miniature su avorio (1898). Nel periodo dell’accademia fu notato da G. Grosso, che ne intuì le capacità e lo prese sotto la propria protezione. Già nelle prime opere si riconosce, dietro la composta rappresentazione realistica di ascendenza grossiana, una sensibilità quasi preraffaellita e simbolista nei tenui accordi cromatici e un accento di prezioso decorativismo. Al 1901 risale la prima partecipazione con Fiore (olio) e Bambina (pastello, dedicato al Grosso) alle esposizioni del Circolo torinese degli artisti, alle quali il F. fu assiduamente presente fino alla morte (Dragone-Dragone Conti, 1947, p. 257). Nello stesso anno inviò alla mostra “Feste estive” di Livorno tre tele, con le quali ottenne una medaglia d’oro e un giudizio elogiativo di G. Fattori in particolare per Preghiera (cfr. Lugaro, 1935). Sempre nel 1901 presentò per il concorso al pensionato di Roma Dante e Beatrice (ibid., p. 33). Nel 1902 inviò Piccola fata all’Esposizione italiana d’arte di Pietroburgo e l’opera fu acquistata dalla granduchessa Maria Pavlovna; lo stesso anno realizzò Alba a Benot (segnalato nel 1927 come il migliore tra i quadri presentati alla gara indetta dai lanieri di Biella e pubblicato su Catal. Bolaffi d. pittura italiana,1983, n. 12, p. 185) e nel 1903 prese parte alla V Biennale di Venezia – dove fu presente anche nel 1905, 1910, 1920, 1922 e 1926 – con il quadro simbolista L’attesa (Lugaro, 1935, p. 4r). Nel 1904 vinse con un ritratto una medaglia d’oro al Salon di Parigi.