Calderini Luigi
CALDERINI LUIGI
(Torino, 26 febbraio 1880 – Torino, 8 gennaio 1973)

BIOGRAFIA E OPERE
Calderini Luigi, figlio del pittore ottocentista romantico Marco e di Jeanne Bourgeois, seguì le lezioni del padre, non frequentando neppure i corsi accademici. Luigi espose per la prima volta a Torino nel 1900 e si specializzò in paesaggi di mezza montagna, dipinti nelle valli cuunensi e nella Valsesia, a causa della grande considerazione e apprezzamento per la figura paterna, dal quale ricevette profonde influenze, che vanno dalle suggestioni, dalle vedute alle luci, riuscendo però ad esprimere anche un suo stile peculiare. In questi opere e in quelle immediatamente successive, tra le quali si possono menzionare Accampamento a Gervignano, 1916, Osservatorio antiaerea. Basso Isonzo, 1916; Barche e reti al sole sulla spiaggia di Varigotti, 1919; Donne al lavoro sulla spiaggia, 1927; Barche a riva e anti, che case, 1927, Calderini si caratterizzò per una immediatezza spregiudicata, per un verismo luministico sapiente, per un realismo piemontese ispirato anche da Lorenzo Delleani, e per una innovativa riduzione degli elementi figurativi, il tutto intriso di tinte pure e contrastanti. I cortili impreziositi dalla presenza degli animali, i tramonti e le albe della Valchiusella e della Valsesia hanno rappresentato per anni la continuità della pittura paesaggistica piemontese, prima della apparizione innovativa dell’arte di Felice Carena e Felice Casorati. Dopo un buon successo riscosso alla Promotrice di Torino del 1902, Calderini non espose solamente nella sua città: per esempio, a Milano, si fece conoscere anche come scultore animalista. Per quanto riguarda la scultura, completò nel 1906 il monumento commemorativo dell’assedio di Torino del 1706, realizzato per la chiesa della Salute a Lucento (Torino); nel 1907–1908 si impegnò per quattro altorilievi in facciata e i dodici bassorilievi per l’altare maggiore della chiesa di San Genesio di Torino.
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