Author: LOREDANA CARENA
Gioia, felicità e perdono parole ricorrenti nelle omelie e nei discorsi di papa Bergoglio
Il 2023 è l’anno in cui si celebra il primo decennio del pontificato di #papa Francesco. Salito al soglio pontificio il 13 marzo del 2013, dopo la rinuncia ufficiale, l’11 settembre 2013, da parte di Benedetto XVI al “ministero di vescovo di Roma, successore di San Pietro”, papa #Francesco è il 266° #papa della #Chiesa cattolica.I primati di Jorge Maria #Bergoglio sono molti. E’, infatti, il primo pontefice di nazionalità argentina, il primo papa gesuita e il primo ad avere scelto, come nome in qualità di Santo Padre, quello del Santo Patrono d’Italia, San Francesco.
Ogni pontificato ha un segno distintivo, un fil rouge, che lo differenzia dai precedenti e che lo contraddistingue nella storia spirituale e secolare. Quello di papa Francesco è la #gioia sia perché il 24 novembre 2013 promulga la sua prima esortazione apostolica, “Evangelii gaudium”, sia perché in diversi discorsi e #omelie tratta questo sentimento, che è la radice della felicità, della misericordia e del perdono. “L’avventura evangelica – dichiara il Santo Padre – porta una gioia contagiosa. Non esiste un cristiano senza gioia. La gioia è un dono del Signore. Ci riempie da dentro”.
Ed è proprio intitolato “La gioia” il libro, pubblicato il 31 ottobre scorso, che, con un’introduzione di monsignor Dario Edoardo #Viganò, raccoglie le esortazioni apostoliche, le omelie e gli scritti in cui Papa Francesco ha toccato il tema della gioia nel corso dei dieci anni del suo pontificato. Il testo è suddiviso in tre parti principali in modo da facilitare una personale riflessione sul sentimento della gioia: ESSERE, ovvero l’identificazione della gioia nella bellezza del relazionarsi con il prossimo; CONDIVIDERE, gioia nell’impegno quotidiano anche quando ci sono avversità e difficoltà, e TESTIMONIARE, vale a dire la gioia di vivere seguendo gli insegnamenti del Signore.
Durante alcuni suoi interventi Papa Francesco ha sottolineato come non si debba vivere egoisticamente e in modo discriminatorio, “la felicità vera non è quella promessa da paradisi artificiali”. Non si raggiunge nemmeno “venerando” gli idoli di questo mondo: “il successo a tutti i costi, il potere a discapito dei più deboli, l’avidità di ricchezza e il piacere a qualsiasi prezzo”. La felicità si può ottenere solo se si è capaci di amare, se si è in grado di aprirsi con gioia verso l’altro.
Anche la misericordia conduca alla gioia, perché “il cuore si apre alla speranza di una vita nuova. Il perdono apre alla gioia e alla serenità perché libera l’anima dai pensieri di morte, mentre il rancore e la vendetta sobillano la mente e lacerano il #cuore togliendogli il riposo e la #pace”. Vivere nella gioia, quindi, non significa trascorrere il tempo divertendosi, “non è vivere di risata in risata”, ma è sentire la pace nel cuore, la pace che c’è nelle radici cristiane che ci conforta anche nelle difficoltà e nei momenti più bui, perché “Dio non si rassegna a vederci spenti e senza gioia”.
Papa Francesco ricorda spesso le persone anziane, che, purtroppo, in alcuni casi, vengono lasciate da sole ed emarginate in quanto non più “utili” per una società costruita su falsi idoli. Gli anziani, invece, sono custodi e portatori di sentimenti veri e profondi, di saggezza di vita e “possono darci quello che hanno di bello e di buono. Guardiamoli e ascoltiamoli. E noi, anziani, guardiamo i giovani sempre con un #sorriso: loro seguiranno la strada, loro porteranno avanti quello che abbiamo seminato, anche quello che noi non abbiamo seminato perché non abbiamo avuto il coraggio o l’opportunità. Ma sempre questo rapporto di reciprocità: un anziano non può essere felice senza guardare i giovani e i giovani non possono andare avanti nella vita senza guardare gli anziani”.
Informazioni
Papa Francesco, La gioia, introduzione di Dario Edoardo Viganò, Libreria Editrice Vaticana, Elledici, ottobre 2022.