Fumetti e Tavole d'autore

 

 

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fumetto antico

Fummeto originale di Pinocchio di C.Collodi

Alcune caratteristiche storiche e cenni storici

Il collezionismo del fumetto si sta consolidando sempre di più anche in Italia, dopo essersi affermato alla fine degli Anni Novanta negli Stati Uniti, dove forte è la lezione della Pop Art, e in Francia. Si tratta di un mercato in forte espansione grazie anche all’attenzione rivolta da parte di istituzioni museali e gallerie d’arte ad un genere artistico strettamente connesso al settore dei mass media. L’universo dei fumetti è molto vasto. Include, infatti, non soltanto quello strettamente connesso alle tavole illustrate, ma anche i bozzetti originali dei manifesti cinematografici e le illustrazioni di inizio Novecento. Una forma di collezionismo, quindi, eterogenea con diversi range d’investimento.

Breve storia dei fumetti italiani

Sebbene siano poco conosciuti all’estero rispetto ai fumetti statunitensi e ai
manga giapponesi, i fumetti italiani sono estremamente popolari in Italia. Lo
sono tanto che, insieme all’America, al Giappone e alla Francia, l’Italia è fra i
quattro paesi con la maggiore produzione di fumetti al mondo, con una
tradizione di più di un secolo. Pensate che il fumetto più venduto della storia,
a livello mondiale, è proprio italiano: si tratta di Tex, dell’editore Bonelli.
Sembra incredibile ma Tex ha venduto più di One Piece e Spider-Man…

Le origini. Dai primi anni del novecento al 1945

Gli albori del fumetto italiano risalgono ai primi anni del secolo scorso,
quando il formato standard era la striscia. Le scrisce sono serie di vignette
che procedono da sinistra a destra, e che illustrano una singola scena.
Questa poteva essere comica, satirica, o anche una piccola avventura, e
veniva pubblicata su riviste e quotidiani. Il fumetto era quindi un’aggiunta
divertente, spesso dedicata ai più piccoli, presente su giornali che si
occupavano di altro.
Gli anni precedenti all’avvento del fascismo sono dominati da traduzioni di
fumetti americani e imitazioni di questi ultimi. Nel ventennio fascista nascono
invece numerosi fumetti originali italiani, che dovevano però sottostare a
regole precise che ne limitavano i contenuti a quanto era compatibile con le

direttive del regime fascista. Una curiosità: lo stesso governo fascista in
questo periodo utilizza il fumetto come mezzo di propaganda!

La rinascita del fumetto italiano. Dal dopoguerra agli anni ‘70

Nel dopoguerra si diffondono i primi fumetti non a strisce. Sono venduti in
volumetti di varie forme e dimensioni, alcuni più simili a libri, altri più vicini al
formato classico dei comics americani. In questi anni nascono anche i primi
volumi nel formato oggi conosciuto come ‘bonelloide‘, dal nome dell’editore
Bonelli che ha inaugurato il formato. E proprio la casa editrice Bonelli, che già
esisteva da anni, crea nel 1948 l’iconico Tex, di cui abbiamo parlato a inizio
articolo. Pubblicato ogni mese senza interruzione fino ai giorni nostri, Tex
vanta centinaia di milioni di copie vendute e circa 700 numeri pubblicati,
escludendo numeri speciali e ristampe.
Nei due decenni successivi nascono anche altri grandi classici del fumetto
italiano, come Zagor e Diabolik, solo per citare due fra i più famosi. Di
entrambi escono ancora oggi nuove storie ogni mese.
Diabolik, pubblicato per la prima volta negli anni sessanta, diede anche
origine al genere di fumetti conosciuto come ‘fumetti neri‘. Si tratta di fumetti
che hanno per protagonisti personaggi ‘cattivi’, o comunque non più
moralmente positivi come lo erano gran parte degli eroi dei fumetti
precedenti, ispirati, come detto, ai classici americani. Diabolik è un ladro
espertissimo che riesce a rubare qualsiasi cosa senza farsi prendere. Il suo
successo eccezionale diede origine, negli anni successivi, a una lunga serie
di imitazioni, fra i quali Cattivik, Kriminal e Satanik. Per qualche ragione la
lettera ‘kappa’ andava di gran moda in quel periodo…
Negli anni ’60 in Italia il fumetto inizia a essere riconosciuto come forma
d’arte al pari della letteratura. Questo porta alla nascita del fumetto d’autore,
che si affianca al classico fumetto popolare. Se il fumetto popolare è
destinato al grande pubblico e affronta temi come il mistero, l’avventura e la
commedia, il fumetto d’autore affronta temi più impegnati, toccando questioni
sociali, arte, attualità politica e persino filosofia.
Sul finire degli anni ’60 nasce poi un’altra icona del fumetto italiano: Corto
Maltese. Il suo autore, Hugo Pratt, crea un fumetto di avventura scritto con la
qualità di un romanzo. E’ il primo fumetto italiano che unisce con successo
l’alta letteratura e un genere popolare come l’avventura. Infine, negli stessi
anni si afferma anche il fumetto erotico italiano, genere del quale il più noto
esponente è senza dubbio il fumettista Milo Manara.

Epoca contemporanea: dagli anni ‘80 a oggi

Avvicinandoci ai giorni nostri, compaiono molti dei fumetti italiani oggi più noti,
che si aggiungono a ‘vecchi classici’ ancora in voga come ‘Diabolik’, ‘Zagor’ e
‘Tex’. Per quanto riguarda i fumetti bonelli, vanno sicuramente citati Martin
Mystère e Dylan Dog per gli anni ottanta, Nathan Never e Julia per gli anni
novanta e Dragonero per gli anni duemila. Di ognuno di questi continuano a
uscire nuovi numeri ogni mese.
Negli anni ’80 nascono anche numerose riviste a fumetti specializzate in
storie satiriche e dai temi forti, destinate a un pubblico adulto. Fra le più note
ci sono Frigidaire e Il Male. In questo periodo i fumetti italiani si staccano
inoltre definitivamente dagli stereotipi classici degli eroi dei fumetti americani,
proponendo personaggi più complessi sia dal punto di vista morale che
psicologico.
Con l’inizio del nuovo secolo e la diffusione di internet e di nuove forme di
intrattenimento (in particolare i videogiochi), il fumetto italiano entra in
un periodo di crisi. Con il secondo decennio del ventunesimo secolo il
mercato del fumetto inizia però a riprendersi. Le graphic novel diventano più
popolari, mentre i classici come Tex e Dylan Dog continuano a vendere
centinaia di migliaia di copie al mese. Nel frattempo nuovi autori emergono
grazie a internet, e grazie a internet torna popolare il vecchio formato della
striscia, che ben si presta allo stile comico e caricaturesco di molti nuovi
autori. Uno fra i più famosi membri di questa nuova generazione di fumettisti
è Sio, con il suo divertentissimo fumetto Scottecs.

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