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Alcune caratteristiche storiche e cenni storici
IL TAPPETO ORIENTALE
Con la definizione “tappeto orientale” si intendono genericamente tutti i tappeti annodati a mano di origine asiatica. Tuttavia l’enorme estensione della zona produttrice, la varietà di tecniche, di stili, di materiali impiegati, impongono classifiche particolari.
Il tappeto orientale si distingue in quattro gruppi: dell’Asia Minore o Anatolia, del Caucaso, della Persia o Iran, dell’Asia Centrale o Turkmenistan. Ad essi vanno aggiunti i tappeti prodotti in India e in Cina.
Si definisce antico il tappeto che risale a prima del 1800, vecchio quello realizzato fino al 1900, moderno o contemporaneo quello confezionato nel ventesimo secolo
Motivi ornamentali e simboli, l’importanza del colore
Mentre poche sono le varianti tecniche del nodo e del materiale impiegato nella tessitura dei tappeti orientali, infinite sono le differenze delle composizioni e dei motivi ornamentali. Essi sono frutto delle diverse tradizioni, della mentalità e della religione dei vari paesi. Pur scambiandosi motivi e invenzioni, ogni grande gruppo di annodatori rimane fedele alla propria tradizione. Anche se nella produzione persiana dell’epoca di Marco Polo si trovano strani animali favolosi e fregi di origine cinese, anche se l’Asia Minore accoglie e fa suoi alcuni motivi caucasici geometrizzanti, il segno tradizionale rimane inconfondibile.
Il simbolismo è una questione discussa e affascinante: uno dei più validi esperti di tappeti orientali sostiene che le interpretazioni dei vari simboli vanno accettate con riserva, in quanto l’artigiano orientale considera il disegno un’opera d’arte, lo usa perché gli piace ed è portato ad ispirarsi al mondo della natura senza secondi significati.
I colori sono di fondamentale importanza e assumono un significato preciso. Ad esempio nessun vero musulmano userebbe il verde come colore principale, poiché essendo verde la bandiera del Profeta, tale colore è considerato sacro. Invece per un musulmano l’arancione rappresenta la devozione e la pietà.
Il nero è il colore che rappresenta il dolore per gli Occidentali, mentre per esprimere lo stesso sentimento i Persiani, i Cinesi e gli Indiani impiegano il bianco. Per i Persiani e i Cinesi l’azzurro è il colore del cielo, per i Mongoli invece è il colore dell’autorità e del potere, mentre il rosso è il colore della ricchezza e della gioia.
In Cina il giallo era il colore della terra e dell’imperatore (che indossava abiti di questo colore), il rosso quello del sole e il bianco quello della luna.
Il Kilim
Il Kilim è uno dei primi tessuti orientali e rappresenta l’antenato del tappeto vero e proprio. Esso è lavorato come un arazzo, ma in modo che sia il diritto sia il rovescio risultino uguali. Ai cambi di colore questo tessuto presenta delle piccole fenditure che lo rendono morbido e maneggevole come una stoffa. Oggi questa tecnica va scomparendo, ma un tempo i kilim si tessevano in quasi tutti i paesi orientali, mantenendo disegni e caratteri tipici. Erano utilizzati quotidianamente, sia dai nomadi sia dai popoli stanziali. Non è possibile stabilire il luogo e l’epoca in cui nacquero perché la loro origine è antichissima.
La Manifattura Reale dei Gobelins
Un particolare esempio di scambio culturale tra popoli che arricchiscono il carattere del tappeto è quello avvenuto nel secolo XVIII tra Francesi e l’Oriente, quando gli artigiani orientali furono chiamati in Francia per annodare i tappeti della Savonnerie (la Manifattura Reale dei Gobelins, trasportata da Luigi XIV nel 1662 alla Savonnerie, una vecchia fabbrica di sapone nei dintorni di Parigi, trasformata in orfanotrofio e insieme adibita a manifattura di tappeti). Al loro rientro in patria gli artigiani orientali trasferirono la propria esperienza francese in fatto di motivi ornamentali, impiegandola nella realizzazione di diversi tappeti, come i Bidjar, i Senneh, i Karabak e i Ghiordes.
PERSIA (IRAN)
I principali disegni ricorrenti nei tappeti persiani sono stelle e rosette, derivate da originali cinesi e arabi; i disegni che portavano il nome dello scià Abbas, tutti ispirati al giglio; il disegno del pino e delle foglie (Botèh Miri) che si ritrova in numerose varianti; il disegno Herati, comune a quasi tutti i tappeti persiani, che è più una composizione che un motivo: una rosetta di diamante centrale incorniciata da un rombo attorno al quale sono disposte quattro foglie lanceolate. Dello Herati spesso rimane solo un fiore stilizzato al centro di una composizione più o meno simmetrica in cui compaiono dei motivi a foglia ricurva. L’interpretazione simbolica è piena di interesse. Il crisantemo e il fiore di loto significano felicità e fertilità, il giaggiolo la libertà religiosa, quattro rose insieme (per i Curdi) rappresentano l’albero della vita. Il cane spesso è interpretato come il cane sacro che precedette Maometto alla Mecca. Il gallo è il diavolo che protegge il proprietario del tappeto dal malocchio. Il leone e il falcone sono il simbolo di coraggio e gloria, l’airone di lunga vita, il falco di vittoria, il pettine del lavoro e della pulizia.
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[su_spoiler title=”Baktiar” open=”no” style=”default” icon=”plus” anchor=”” class=””]
Luogo di produzione
Regione montagnosa del sud-ovest persiano, a nord del circondario di Sciraz, nel Farsistan, abitata dalle tribù nomadi dei Baktiari e da altre minoranze turche e armene.
Colori e motivi ornamentali
Predominano il rosso, il verde cupo, il giallo e il bianco, marrone e arancione. Motivi floreali, alberi della vita, vasi con piante e rami di fiori.
Osservazioni
Tappeto di ottima qualità e non tanto comune, con caratteri uniformi.
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[su_spoiler title=”Bidjar (o Bijar)” open=”no” style=”default” icon=”plus” anchor=”” class=””]
Luogo di produzione
Zona nord-ovest della Persia. Distretto della città omonima a nord di Senneh, regione del Kurdistan.
Colori e motivi ornamentali
Fondo prevalentemente turchino, o rosso mattone o bruno. Tonalità piuttosto scure. Grandi medaglioni blu, disegni fitti e serrati. Nel centro possono avere un rombo chiaro con fiorellini segmentati. Agli angoli appaiono decorazioni triangolari a fiori policromi.
Osservazioni
Tappeti di rara compattezza, i più resistenti e pesanti della produzione persiana. Anche le passatoie hanno le stesse caratteristiche.
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[su_spoiler title=”Feragan (e Mahal)” open=”no” style=”default” icon=”plus” anchor=”” class=””]
Luogo di produzione
Altopiano del centro-ovest, a metà strada tra Teheran e Isfahan. Capitale Sultanabad
Colori e motivi ornamentali
Campo di colore generalmente turchino, nocciola, rosso, bianco, avorio e verde. Disegno fitto a piccoli fiori, composti a forma di piccoli alberi in file sparse. Medaglione centrale o rombi, sempre connessi con il motivo floreale, legati da fogliame lanceolato disposto simmetricamente.
Osservazioni
Gran parte della produzione prima del 1914 andò sotto il nome di Sultanabad. Buoni anche i tappeti moderni, anche se meno fini di quelli antichi. Nel distretto del Feragan esistono vari centri in cui si realizzano tappeti detti Mahal, piuttosto grossolani, ma simili al Feragan per robustezza e colori.
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[su_spoiler title=”Hamadan” open=”no” style=”default” icon=”plus” anchor=”” class=””]
Luogo di produzione
Città della regione del centro-ovest a 2500 metri sul livello del mare, sulle rovine dell’antica Ectabana.
Colori e motivi ornamentali
Predominano il bruno e il color cammello naturale. Motivo geometrizzante. Nel centro spicca un grosso rombo chiuso da barre trasversali che si allargano in altri rombi più piccoli.
Osservazioni
Tappeto di bellissima qualità che ha cominciato a decadere solo negli ultimissimi anni; gli esemplari antichi sono ritenuti capolavori. Molto comuni le passatoie. Grande produzione e intenso mercato.
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[su_spoiler title=”Herat” open=”no” style=”default” icon=”plus” anchor=”” class=””]
Luogo di produzione
Antica città situata tra il Korassan e l’Afghanistan, sulla strada che porta a Bukara e al Kashmir. Zona produttrice di lana e seta di finissima qualità.
Colori e motivi ornamentali
Campo blu scuro o rosso purpureo. Motivo ricorrente è la rosetta racchiusa in foglie allungate. Altro motivo è il diamante, che sovrasta la rosetta con otto punte. Nei tappeti antichi tra i fiori e le ramificazioni si insinuano animali, come fagiani variopinti dalla lunga coda.
Osservazioni
Si tratta di un tappeto di grande pregio e tradizione. Herat era uno dei mercati di tappeti più famosi ai tempi dello scià Abbas il Grande. La produzione antica comprende un certo numero di belle preghiere, anch’esse ricoperte dall’intreccio fiorito.
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[su_spoiler title=”Heris (Ghioravan, Serapi e Bachsais)” open=”no” style=”default” icon=”plus” anchor=”” class=””]
Luogo di produzione
Distretto del nord-ovest, nella zona montuosa dell’Azerbaigian, ad est di Tebriz e a sud-ovest del Caspio. I tappeti più vecchi sono gli Heris, i più recenti i Ghioravan, dai quali si distinguono per la lavorazione più accurata i Serapi e i Bachsais.
Colori e motivi ornamentali
Fondo turchino, rosso rame o giallo avorio in tutte le gradazioni. Disegni larghi, in violento contrasto col fondo sul quale appaiono strani fiori stilizzati su rami geometrizzanti.
Osservazioni
Pregiati quelli di vecchia produzione, grossolani quelli moderni. La lana è spesso quella peggiore, ottenuta da animali morti.
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[su_spoiler title=”Isfahan” open=”no” style=”default” icon=”plus” anchor=”” class=””]
Luogo di produzione
Antica città nella regione centrale, capitale della Persia ai tempi di Abbas il Grande
Colori e motivi ornamentali
Tipico il rosso vino o vinaccia del fondo, il verde e l’azzurro. La decorazione consta di eleganti intrecci floreali in cui la foglia di palma sovrasta altre foglie di forma allungata.
Osservazioni
I tappeti antichi che apparttengono al periodo di Abbas il Grande si annoverano tra i tesori artistici persiani, veri e propri capolavori in seta, oro e argento conservati in musei e collezioni. Anche la produzione moderna vanta qualità tecniche e merceologiche finissime.
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[su_spoiler title=”Karaja (Karadagh)” open=”no” style=”default” icon=”plus” anchor=”” class=””]
Luogo di produzione
Villaggio del Karadagh, provincia del nord-ovest confinante con il Caucaso e l’Armenia.
Colori e motivi ornamentali
Il fondo è spesso scuro, turchino o bruno. Colori frequenti: azzurro chiaro, verde marcio, senape. Motivi tra il floreale e il geometrico. Medaglioni simmetrici a fiori e piccoli scudi, legati con motivi geometrici policromi, sostituiti spesso da figure di animali accompagnate da fiori stilizzati e arabeschi.
Osservazioni
La produzione odierna offre tappeti e passatoie asssai ricercati per la loro robustezza e varietà di disegni.
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[su_spoiler title=”Kashan” open=”no” style=”default” icon=”plus” anchor=”” class=””]
Luogo di produzione
Cittadina sull’altopiano tra Teheran e Isfahan, nel centro-nord. Importante centro artistico dai tempi più remoti.
Colori e motivi ornamentali
Sono rappresentati tutti i colori in un insieme pieno di luce, che risalta sul fondo comunemente scuro. Decorazione di motivi floreali. Rami ricchi di fiori tra i quali sono raffigurati uccelli. Spesso al centro vi è un grande medaglione fiorito.
Osservazioni
Sede nei secoli XVI e XVII di manifatture imperiali nelle quali si lavorarono alcuni degli esemplari storici detti “polacchi” e di quelli detti “dello scià”. Anche la produzione moderna è una delle migliori.
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[su_spoiler title=”Kirman” open=”no” style=”default” icon=”plus” anchor=”” class=””]
Luogo di produzione
Kirman si trova nella regione sud orientale del paese. Essendo lontana dalle vie di comunicazione la sua produzione ha sempre mantenuto un carattere ben preciso.
Colori e motivi ornamentali
I colori sono particolarmente belli: turchino, azzurro, rosso, verde e giallo dorato. Al centro c’è solitamente un medaglione di diverse forme, ripetuto agli angoli. Spesso al suo posto vi è un intreccio di rami fioriti. In alcuni esemplari dalla base si alza un grande albero fiorito su cui posano uccelli variopinti. Possono anche esservi tigri, serpenti e altri animali.
Osservazioni
La tecnica degli annodatori era così perfetta che i Kirman erano chiamati “le gemme del telaio”. Con il nome Eski (vecchio) Kirman si intende la produzione precedente la prima guerra mondiale, con Kirman Laver quella più pregiata.
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[su_spoiler title=”Korassan” open=”no” style=”default” icon=”plus” anchor=”” class=””]
Luogo di produzione
Arida provincia, la più settentrionale della Persia, racchiusa tra una catena montuosa e un deserto salato.
Colori e motivi ornamentali
I più usati sono l’azzurro, il rosso, il bianco avorio e il rosa. Al centro si trova una rosetta, il tappeto è tutto decorato con motivi floreali, a volte con raffigurazioni di animali. Agli angoli si trova la foglia di palma.
Osservazioni
Il Korassan si differenzia dal Meshed per la maggior accuratezza della tessitura e la migliore qualità della lana.
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[su_spoiler title=”Meshed” open=”no” style=”default” icon=”plus” anchor=”” class=””]
Luogo di produzione
Capoluogo della provincia del Korassan e città santa.
Colori e motivi ornamentali
Tonalità dominante è il rosso cocciniglia, poi azzurro e avorio più o meno chiaro. Motivi floreali, fiori di loto, rose, primule e fiori esotici, botèh collegati con un intreccio di linee a spirale.
Osservazioni
Nel complesso il tappeto è più corposo e pesante del Korassan, col quale nel tempo ha assunto sempre maggiore somiglianza.
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[su_spoiler title=”Nain e Gum” open=”no” style=”default” icon=”plus” anchor=”” class=””]
Luogo di produzione
Zona a sud di Teheran, diventata con l’industrializzazione uno dei più importanti mercati attuali di tappeti.
Colori e motivi ornamentali
Fondo rosso o avorio, in generale colori chiari. Ripete i motivi dei tappeti della piena e tarda classicità, soprattutto dello scià Abbas.
Osservazioni
Si tratta di un genere di recente lavorazione. Riproduce i più noti motivi della vecchia produzione persiana. Non esistono esemplari di una certa tradizione, ma da alcuni è ritenuto il migliore tappeto persiano. Un’altra produzione recente è quella del Gum.
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[su_spoiler title=”Saruk” open=”no” style=”default” icon=”plus” anchor=”” class=””]
Luogo di produzione
Piccolo villaggio al centro-ovest del paese, che produce tappeti immuni da qualsiasi influenza di altre regioni.
Colori e motivi ornamentali
Fondo turchino, rosso o avorio antico, su cui risaltano motivi floreali nitidi anche dal rovescio. A volte medaglione ovale, intrecciato da rami che si allacciano a fiori e arabeschi. Altre volte il campo è interamente coperto da una fioritura di rose e palmette, con uccelli sui rami.
Osservazioni
Tappeti con lavorazione compatta, per finezza possono competere con i migliori Kirman e Senneh. I saruk al contrario di questi sono molto sostenuti e resistenti, anche grazie alla straordinaria qualità della lana.
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[su_spoiler title=”Sciraz” open=”no” style=”default” icon=”plus” anchor=”” class=””]
Luogo di produzione
Attualmente capoluogo del Farsistan, presso l’antica Persepoli. I tappeti risentono dell’influenza del Caucaso di cui è originaria la popolazione.
Colori e motivi ornamentali
Tutti i colori, in genere piùttosto cupi. Tantissimi disegni, anche animali stilizzati. Nei grandi formati si trovano uno o più rombi al centro, oppure fiori isolati, rosette quadrate, scudi, disposti simmetricamente.
Osservazioni
I lati sono limitati da un cordone più grosso dello spessore del tappeto, avvolto con fili di lana a più colori, al quale sono fissati fiocchetti colorati. Gli Sciraz coprono una vasta percentuale dell’esportazione persiana. Sono in generale molto molli, tra i più scadenti. Più pregevoli e leggeri quelli denominati Mecca Sciraz.
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[su_spoiler title=”Senneh” open=”no” style=”default” icon=”plus” anchor=”” class=””]
Luogo di produzione
Circondario del distretto di Adilan ai margini del Kurdistan.
Colori e motivi ornamentali
Policromia ricchissima ma sobria, fondo rosso robbia, turchino o bianco avorio. Altri colori sono rosa, giallo paglierino, verde tenue. Ricorre il nodo curdo. Disegno minuto, sempre floreale che copre tutto il campo. Ricorre la palmetta. Il tappeto dà l’impressione di un mosaico.
Osservazioni
Sono tappeti così sottili che al tatto danno l’impressione di un velluto o una stoffa. Costituiscono una delle produzioni più raffinate della Persia.
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[su_spoiler title=”Serabend Mir” open=”no” style=”default” icon=”plus” anchor=”” class=””]
Luogo di produzione
A Serabend, nella regione motagnosa a sud del Feragan si tessero i tappeti con fquesto nome, mentre quelli provenienti dai due paesi vicini si denominano comunemente Mir, antica città distrutta che ha dato il nome alla decorazione detta botè-Miri (frasca di Mir).
Colori e motivi ornamentali
Campo rosso o turchino. Colori delicati. Si ripete il motivo del boteh-Miri. Il motivo della frasca è ripetuto in file continue, una con la punta rivolta verso destra, l’altra verso sinistra.
Osservazioni
Tappeti di grande durata (più pregiati i Mir). I vecchi esemplari sono abbastanza rari.
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[su_spoiler title=”Tebriz” open=”no” style=”default” icon=”plus” anchor=”” class=””]
Luogo di produzione
Capoluogo dell’Azertbaigian a nord-ovest della Persia. Importante centro di produzione e raccolta di tappeti vari,, sia pregiatissimi sia ordinari.
Colori e motivi ornamentali
Fondo rosso, azzurro, avorio in tutte le gradazioni. Al centro un grande medaglione ripetuto in quarto agli angoli a forma di targa o di stella lobata, che racchiude motivi floreali a diversi colori. Possono esservi anche figure come un albero fiorito con uccelli, una foresta con tigri e leoni e altri animali.
Osservazioni
Gli esemplari antichi sono assai simili ai Kirman e ai Kashan. I Tebriz sono tappeti resistenti, tra i conosciuti. Con il passare del tempo hanno perduto le loro caratteristiche orientali. Hanno un’enorme varietà di formato. Spesso hanno un aspetto opaco, dovuto alle acque locali troppo saline.
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[su_spoiler title=”Teheran” open=”no” style=”default” icon=”plus” anchor=”” class=””]
Luogo di produzione
A Teheran, dal 1780 capitale della Persia, non esiste una vera tradizione nell’arte dell’annodatura non si annoverano esemplari antichi: si realizzano tappeti buoni tecnicamente, principalmente pensati per aderire ai gusti europei. Qui si trova il fiore della produzione moderna.
Colori e motivi ornamentali
Policromia ricchissima, con fondo principalmente turchino, bianco avorio antico, rosso mattone e verde pallido.
Osservazioni
Disegni nitidi e ben marcati anche al rovescio.
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ASIA MINORE (ANATOLIA)
I Turcomanni conquistarono l’Asia Minore verso l’anno 1000 e vi introdussero l’arte dell’annodatura. Quando l’impero turco-ottomano quattro secoli dipo estese il suo potere progredì anche l’arte del tappeto, che ebbe i suoi secoli d’oro nel Cinquecento e nel Seicento. Nel secolo XVI nasce il tappeto da preghiera. Esso ha al centro la figurazione del “mirhab”, una specie di altare che nelle moschee turche veniva costruito rivolto nella direzione della Mecca. È rappresentato come una nicchia con il vertice puntato, realizzata in un unico colore in mezzo alla quale può pendere un solo ornamento: una lampada, un mazzo di fiori o altra figurazione attinente ad oggetti sacri del culto.
A volte tutto il campo della nicchia è occupato dall’albero della vita. Le bordure tempestate di piccoli fiori sono come nastri sottili uno accanto all’altro, quasi sempre sono sette perché rappresentano “i sette cieli creati da Allah”. Più lineari i tappeti detti “cimitero”, cioè quelli che venivano portati al cimitero per pregare sulla tomba dei morti. Caratteristica è la preghiera a fondo bianco, che le ragazze di grande casata portavano in dote. Con il passare di secoli e guerre, la nazione si è impoverita e la produzione odierna dei tappeti anatolici è diventata un artigianato di poco valore.
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[su_spoiler title=”Cesarea (Panderman, Brussa)” open=”no” style=”default” icon=”plus” anchor=”” class=””]
Luogo di produzione
Regione del lago omonimo, nella parte orientale dell’Anatolia, a sud-est di Ankara.
Colori e motivi ornamentali
Tonalità forti ei brillanti, alternante a tinte tenui. Campo centrale con nicchia a punta acuta e ogivale, in tinta unita, vuota o con la lampada o con un vaso di fiori appeso.
Osservazioni
Cesarea è il mercato più importante di tutta la zona. La produzione è in mano agli armeni e ai greci. Il tappeto è di qualità scadente, simile a quelli realizzati a Panderman, a Brussa e nei pressi del Mar di Marmara.
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[su_spoiler title=”Tappeto di Damasco o Siriaco” open=”no” style=”default” icon=”plus” anchor=”” class=””]
Luogo di produzione
Chiamato di Damasco dal luogo di raccolta e per il fatto che da quel porto veniva imbarcato per essere inviato in Occidente.
Colori e motivi ornamentali
Rosso cilietga predominante, cui si fondono toni di azzurro e verde smeraldo tenue. Decorazione islamica sunnita che esclude ogni rappresentazione di essere vivente. Disegni minuti: stelle e alberelli stilizzati, talvolta la nuvola cinese, palmette, foglie e rosette di gusto persiano.
Osservazioni
Sono introvabili, si possono solo vedere in musei e collezioni importanti. Si tratta di veri capolavori, che danno l’impressione di un mosaico fitto e minuto. Nella seconda metà del 1400 erano noti anche in Italia. A Venezia venivano usati oltre che per coprire tavoli anche come tappeti da terra nelle chiese.
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[su_spoiler title=”Ghiordes (Bassra Ghiordes)” open=”no” style=”default” icon=”plus” anchor=”” class=””]
Luogo di produzione
Piccola città a est di Smirne, nota per aver dato il nome al sistema di annodatura omonimo. Si tratta quasi esclusivamente di tappeti da preghiera, i più tipici della produzione anatolica.
Colori e motivi ornamentali
Fondo verde, rosso, azzurro o avorio. La nicchia di puro stile moresco in alto e in basso è racchiusa da pannelli decorativi con iscrizioni o motivi floreali.
Osservazioni
Produzione moderna assai scadente però alla fine del 1800 era tra la più bella di tutto l’Oriente. I tappeti a fondo rosso sono chiamati Kisil Ghiordes, quelli a fondo bianco Bassra Ghiordes, entrambi di solito quotati di più. Sono rimasti pochi gli esemplari di tappeti Ghiordes veramente antichi.
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[su_spoiler title=”Hereke” open=”no” style=”default” icon=”plus” anchor=”” class=””]
Luogo di produzione
Città sul Mar di Marmara, sede della Manifattura Imperiale (ora Statale) fondata nel 1845 che produceva tappeti da esportare pregiatissimi per l’accuratezza della lavorazione e la finezza del materiale.
Colori e motivi ornamentali
Tutti i colori, di preferenza tinte delicate e distacchi attenuati. I tappeti da preghiera rivelano la loro origine anatolica, mentre gli altri denotano una chiara influenza persiana. Sovente sono arricchiti da iscrizioni di ispirazione poetica o coranica.
Osservazioni
La produzione è tuttora improntata ad un alto livello tecnico-merceologico. Tappeto di gran lusso.
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[su_spoiler title=”Kirshir” open=”no” style=”default” icon=”plus” anchor=”” class=””]
Luogo di produzione
Villaggio al centro dell’Asia Minore
Colori e motivi ornamentali
Colori vivaci e brillanti, con predominanza di rosso e verde chiaro. Disegni vari, spaziosi e geometrizzanti con qualche fiore sparso. Tipiche le preghiere con la nicchia fiorita o vuota e una ricca gamma di colori.
Osservazioni
La produzione moderna è quasi inesistente e di bassa qualità. Sulle testate appaiono specie di scudi che sembrano emblemi gentilizi. Oltre agli esemplari di piccolo formato la produzione comprende anche passatoie lunghe più di sei metri.
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[su_spoiler title=”Kula” open=”no” style=”default” icon=”plus” anchor=”” class=””]
Luogo di produzione
Piccola località ad est di Ushak che dà il nome a un tappeto da preghiera molto pregiato, cosiddetto cimitero, la cui storia risale alla fine del XVII secolo.
Colori e motivi ornamentali
Di solito color pisello con motivi floreali in giallo, verde, bruno, rossastro e azzurro. Larga nicchia con punta arrotondata, che può essere priva di ornamenti o sparsa di fiorami, a volte attraversata da un grosso ramo di fiori.
Osservazioni
Alcuni esperti ritengono che l’interpretazione del tappeto cimitero come accessorio di un rito funebre sia arbitraria: il suo uso non rientrerebbe fra quelli musulmani
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[su_spoiler title=”Ladik” open=”no” style=”default” icon=”plus” anchor=”” class=””]
Luogo di produzione
È il nome attuale dell’antica Laodicea, centro nell’interno del paese, che produce tappeti da preghiera assai rari e famosi. Gli esemplari antichi sono molto pregiati.
Colori e motivi ornamentali
Rosso vivo, bruno, verde, giallo, turchino. Combinazioni di motivi: la nicchia può essere vuota, occupata da fiori, fascette rettangolari o specie di colonnine a motivi arabeschi geometrici, oppure con il vaso pendente. Sotto la nicchia sono disposte cartelle allungate o rami uncinati simmetrici che fanno pensare a influenze turcomanne.
Osservazioni
Tappeto preciso e compatto, molto ricercato. Con il Ghiordes e il Kula forma l’élite della famiglia anatolica.
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[su_spoiler title=”Melas” open=”no” style=”default” icon=”plus” anchor=”” class=””]
Luogo di produzione
A cento chilometri a sud di Smirne verso il mare Egeo sorge Melas, che dà il nome ai tappeti da preghiera di gusto floreale stilizzato.
Colori e motivi ornamentali
Fondo rosso, altri colori vivaci, tra cui giallo intenso, azzurro chiaro e verde. La nicchia centrale è piccola con il vertice è trilobato, sormontata da una stretta zona rettangolare a fiori.
Osservazioni
Tranne gli esemplari antichi, che sono gioielli di gusto e di eleganza, si tratta quasi sempre di una produzione scadente.
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[su_spoiler title=”Pergamo (o Bergama)” open=”no” style=”default” icon=”plus” anchor=”” class=””]
Luogo di produzione
Città sorta a breve distanza dall’antica Pergamus, a nord di Smirne. Oggi è centro di raccolta di tappeti che ne portano il nome, che hanno caratteristiche non tradizionalemnte anatoliche ma affini a quelle geometrizzanti del Caucaso, prodotti da tribù nomadi e seminomadi, il cui ambito si estende fino alla Turchia orientale.
Colori e motivi ornamentali
Rosso cupo, turchino, giallo e azzurro chiaro. Il tipo da preghiera ha la nicchia e il rimanente del campo con motivi floreali. Disegni semplici, quasi primitivi, ma di gusto raffinato.
Osservazioni
Tappeti molto apprezzati nel secolo XVI usati come modello da pittori.
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[su_spoiler title=”Sivas” open=”no” style=”default” icon=”plus” anchor=”” class=””]
Luogo di produzione
Città all’interno dell’Anatolia verso i confini dell’Armenia e del Kurdistan, continuamente soggetta a invasioni. Per questo la produzione sempre annodata molto accuratamente da popolazioni sedentarie, ha subito variazioni di gusto e di realizzazione.
Colori e motivi ornamentali
Fondo monocromatico; verde, rosa, bianco crema, turchese con tonalità pastello. Riproduzione di modelli persiani a disegno floreale.
Osservazioni
Molti tappeti dell’Asia Minore come gli Sparta, i Borlou e altri compresi quelli provenienti da Rodi sono posti in commercio con il nome di Sivas ma la loro somiglianza non può trarre in inganno, perché essi non hanno nulla a che vedere con l’assoluta bellezza degli autentici Sivas.
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[su_spoiler title=”Transilvania o Siebenbürger” open=”no” style=”default” icon=”plus” anchor=”” class=””]
Luogo di produzione
Il nome Siebenbürger indica la cittadina della Transilvania dove fu ritrovato un grandissimo numero di tappeti anatolici molto simili tra loro datati tra l’inizio del 1600 e la metà del 1700, portati lì forse dalle armate turche che avevano assediato Vienna nel secolo XVII e poi rimasti in quella zona.
Colori e motivi ornamentali
Turchino, rosso, bianco, giallo in contrasto con le tinte del fondo. Decorazione vegetale geometrizzante, in una grande losanga dalle estremità variamente sagomate.
Osservazioni
Questi tappeti si trovano in musei o in collezioni private, Fanno parte del genere dipinto nei quadri degli antichi pittori, in particolare gli olandesi.
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[su_spoiler title=”Ushak” open=”no” style=”default” icon=”plus” anchor=”” class=””]
Luogo di produzione
Piccolo centro dell’interno a sud di Istanbul, che in passato produsse tappeti inimitabili, ora scomparsi. La produzione attuale è grossolana e scadente.
Colori e motivi ornamentali
Fondo rosso o turchino. Grandi stelle disposte simmetricamente o un grande medaglione centrale, oppure rosoni uncinati. Si possono anche ritrovare arabeschi floreali stilizzati in giallo, azzurro, verde, bianco e rosso.
Osservazioni
Massimo splendore della produzione nel XVI secolo, degna considerazione fino alla prima metà del XVIII secolo.
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CAUCASO
Gli appassionati di tappeti ritrovano nel gioco geometrico dei disegni la durezza della natura del Caucaso, nei contrasti arditi dei colori l’istintiva genialità delle sue popolazioni che si esprimono con raffigurazioni astratte e simboliche, misteriose ed ingenue al contempo.
Su fondi di un unico colore, generalmente rosso o blu, spicca l’ornamentazione disposta con apparente simmetria, dettata dall’istinto e dall’improvvisazione. Tra i numerosi segni e simboli si trava la stella a otto punte dei Medi, quella a sei punte dei maomettani, il triancolo, l’esagono, il quadrato, la croce greca, la clessidra, il pettine, il pugnale, il gancio e qua e là fiori stilizzati, il tutto nettamente contornato da una riga ben precisa.
Le figure di persone o animali, anch’esse stilizzate, appartengono più alle zone meridionali. Le più comuni sono il granchio, il tacchino, il cammello, il cane, il pavone, la tarantola, l’aquila.
Ancora oggi i territori dell’ex Unione Sovietica del Caucaso producono se non i più fini, i più bei tappeti di tutto l’Oriente.
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[su_spoiler title=”Tappeto armeno” open=”no” style=”default” icon=”plus” anchor=”” class=””]
Luogo di produzione
L’Armenia è situata a sud del Caucaso, a nord della Perdia, posta sulla via che conduce al Turkestan, all’Asia Minore e all’Occidente. Il centro di produzione si estendeva a nord tra il Karadagh e il Karabak.
Colori e motivi ornamentali
Grande varietà di colori: rosso lacca, blu, bianco, giallo, verde, avorio, celeste, turchese, grigio, marrone. Il motivo fondamentale è il drago, tanto stilizzato da sembrare una lunga foglia dentata. Sono rappresentati anche altri animali, anch’essi difficili da individuare per le loro forme estremamente semplificate.
Osservazioni
Tappeto ormai quasi introvabile, ricercato dagli amatori. Alcuni sono conservati nel Museo Islamico e in quello di Stato di Berlino, e nel Museo Arabo del Cairo.
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[su_spoiler title=”Daghestan” open=”no” style=”default” icon=”plus” anchor=”” class=””]
Luogo di produzione
Provincia orientale del Caucaso, sulle rive del Mar Caspio, con il versante nordico confinante con la steppa russa. Daghestan significa “paese tra le montagne”. La popolazione vive in tribù separate e appartiene alla razza più aristocratica del Caucaso.
Colori e motivi ornamentali
Rosso, blu, giallo, verde, avorio, marrone. Disegni a tendenza geometrica racchiusi in bande di colori alternati disposte diagonalmente, arricchite da motivi stilizzati a soggetto animale o vegetale.
Osservazioni
Gli esemplari antichi sono quasi introvabili. Essi venivano realizzati per essere tramandati tra le generazioni, come beni di famiglia inalienabili dal clan. Ancora oggi vi è una certa tradizione.
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[su_spoiler title=”Derbent” open=”no” style=”default” icon=”plus” anchor=”” class=””]
Luogo di produzione
Città importante del distretto del Daghestan, sulle rive del Mar Caspio. Fu per molti anni un avamposto persiano. Centro di produzione e di raccolta dei tappeti lavorati nei dintorni.
Colori e motivi ornamentali
Colori vivaci, rosso, giallo, fondo blu scuro. Disegni geometrici fortemente sottolineati separati da grosse righe in tinta unita. Il campo è ornato da piante e da animali stilizzati.
Osservazioni
Gli annodatori dei tappeti Derbent sono di origine tartara, perciò la produzione è più rude, più pesante e dura di quella del Daghestan. Sono tessuti un po’ grossolanamente quindi i disegni non appaiono così nitidi come nei Sirvan. Nei pressi di Derbent si producono anche i tappeti Sumak e i Kilim.
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[su_spoiler title=”Karabak” open=”no” style=”default” icon=”plus” anchor=”” class=””]
Luogo di produzione
È la provincia più meridionale del Caucaso, confinante a sud con la Persia, a est con l’Armenia. Gli esemplari realizzati in questa zona sono detti armeni e sono più accurati per lavorazione e disegno.
Colori e motivi ornamentali
Campo comunemente rosso, azzurro e qualche volta bianco avorio. Influenza persiana nel medaglione romboidale al centro, negli angoli barrati con ricchezza di motivi floreali persiani. Fiori stilizzati sparsi simmetricamente sul resto del campo.
Osservazioni
Nel secolo XVIII molti artigiani della regione furono chiamati in Francia per l’annodatura dei tappeti savonnerie. Ritornati in patria inclusero nelle loro realizzazione motivi ornamentali di origine francese, dando origine a capolavori molto ricercati dagli amatori.
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[su_spoiler title=”Kasak” open=”no” style=”default” icon=”plus” anchor=”” class=””]
Luogo di produzione
La regione del Kasak (il nome deriva da cosacco) nel distretto di Erivan nel Caucaso meridionale è abitata da tribù nomadi con molti punti di contatto con i turcomanni, che trasferiscono nell’ornamentazione del tappeto i caratteri peculiari della loro cultura.
Colori e motivi ornamentali
Campo rosso scuro, azzurro, spesso verde, punteggiato di giallo e di bianco. Disegno sempre a base geometrica animato da poligoni regolari. Caratteristico il motivo “a spade” o “dell’aquila”: un grande fiore quadrilobato di aspetto caleidoscopico, da cui si dipartono elementi radiali che ricordano artigli di uccelli o boccioli dal lungo gambo.
Osservazioni
Tappeti con un inconfondibile carattere orientale.
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[su_spoiler title=”Kuba” open=”no” style=”default” icon=”plus” anchor=”” class=””]
Luogo di produzione
Piccola città a sud di Derbent, non lontana dal Caspio. I Kuba potrebbero essere confusi con i tappeti provenienti dal Sirvan e dal Kabristan, se non avessero alcune caratteristiche particolari del disegno che li distinguono da tutti gli altri.
Colori e motivi ornamentali.
Fondo blu, rosso scuro, nero; disegni rosso arancione, beige, verde e giallo. Deciso carattere geometrico nei caratteristici motivi del pugnale, della foglia uncinata, sempre ricorrenti, insieme a figure stilizzate.
Osservazioni
I vecchi esemplari quasi completamente scomparsi dal mercato sono molto ricercati da amatori e mercanti. Anche i moderni sono sobri ed eleganti, finemente lavorati a nodo minuto, con materiali ottimi.
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[su_spoiler title=”Seikur” open=”no” style=”default” icon=”plus” anchor=”” class=””]
Luogo di produzione
Villaggio della regione del Daghestan a sud dii Derbent e a nord di Kuba, dove un tempo si annodavano tappeti tipicamente caucasici, ormai pressoché scomparsi, antichi modelli dai quali derivano molti tipi del Caucaso settentrionale.
Colori e motivi ornamentali
Simile a quello dei Kuba e dei Tschi-Tschi. Normalmente presentano due o tre grandi motivi a X che ricordano l’architettura del tappeto armeno antico. La decorazione floreale non è stilizzata geometricamente. Vi sono anche esemplari con medaglioni e cantonali o con il campo diviso in due rettangoli riempiti di elementi floreali.
Osservazioni
Ultimamente questo tappeto si è raffinato nella fattura, ma è di produzione rara.
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[su_spoiler title=”Sirvan e Sirvan Kabristan” open=”no” style=”default” icon=”plus” anchor=”” class=””]
Luogo di produzione
Piccolo distretto a nord di Kuba.
Colori e motivi ornamentali.
Predominano nel fondo l’azzurro, il rosso e il bianco avorio. Disegni policromi caratterizzati da una assoluta geometrizzazione di figure, animali, piante e fiori, distribuiti con colori vivacissimi.
Osservazioni
Si tratta forse di una delle migliori produzione caucasiche, fine sotto tutti i punti di vista, per la svariata composizione cromatica e ornamentale, per il materiale e per la lavorazione accurata. I tappeti Sirvan Kabristan presentano le stesse caratteristiche ma una lavorazione più accurata.
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[su_spoiler title=”Sirvan Talish” open=”no” style=”default” icon=”plus” anchor=”” class=””]
Luogo di produzione
La regione che porta il nome di Talish si trova tra il mar Caspio e la Persia. Gli abitanti seguono usi e costumi persiani. Per la maggior parte vivono nelle montagne e realizzano tappeti di piccolo formato.
Colori e motivi ornamentali
Disegni e motivi caucasici. Le bordure possono occupare i 4/5 del tappeto. Il motivo della cornice è spesso “a granchio”.
Osservazioni
Si distinguono per il formato lungo e stretto, per il campo quasi sempre vuoto e di un unico colore, di solito piuttosto vivace.
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[su_spoiler title=”Sumak” open=”no” style=”default” icon=”plus” anchor=”” class=””]
Luogo di produzione
A Derbent sul mar Caspio anche oggi è attiva la produzione dei tappeti. Il Sumak è la rielaborazione raffinata del Kilim. Non è annodato ma lavorato ad ago.
Al diritto presenta una superficie liscia come una stoffa e al rovescio un arruffo di fili pendenti.
Colori e motivi ornamentali
Predominano il turchino, il giallo, il bianco avorio, il rosa, il violetto e il rosso mattone per il fondo. Fascia centrale con ripetuto il motivo del campo. Fasce esterne spesso con l’antico motivo dei cani che corrono.
Osservazioni
Si presta a svariati usi per la sua superficie liscia di facile manutenzione. Tappeti lavorati con la stessa tecnica sono il Verné, tessuto con il disegno in rilievo e il Silé, più compatto e resistente.
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[su_spoiler title=”Tschi-Tschi” open=”no” style=”default” icon=”plus” anchor=”” class=””]
Luogo di produzione
Tappeto realizzato dai montanari seminomadi della zona nord-occidentale del Daghestan, il territorio a sud di Kuba compreso nell’area più produttiva del Caucaso.
Colori e motivi ornamentali
Ricchissima policromia; nel campo predominano azzurro, rosso, violetto, blu, arancione e ocra. Nei bordi verde, giallo, bianco e rosso. Campo a fondo scuro con motivi minuti: fiorellini e motivi romboidali.
Osservazioni
Molto pregiati per finezza di annodatura, colori e minuzia di disegno e per la superficie molto rasata. Sono molto ricercati perché poco comuni e la loro produzione va scomparendo.
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ASIA CENTRALE (TURKESTAN)
I tappeti dell’Asia Centrale provengono dalla regione del Turkestan, un luogo in cui le condizioni di vita furono sempre primitive e crudeli, ma che fu la culla del tappeto annodato a mano. Guerre, invasioni e migrazioni portarono i turcomanni a contatto con altre popolazioni. Essi rimasero tuttavia fermi nella realizzazione dei propri tappeti ad uno schema fisso, con poche varianti di disegno e di colore. I tappeti presentano una magnifica esecuzione e una speciale qualità della lana. Si caratterizzano per il colore rosso, inimitabile e tenuto rigorosamente segreto, che non poté mai essere eguagliato.
Nei tappeti turcomanni campeggia sul rosso il motivo geometrico in colore avorio con sottolineature brune e qualche tocco di blu, giallo, azzurro e raramente di verde. Vi si ripetono all’infinito il “gül” (piede di cammello o d’elefante o rosa di Salor), il bastone, il trifoglio, le frecce, il diamante. Sono inoltre presenti il motivo a forma di candeliere e gli ornamenti a forma di esse. I gül sono ottagoni variamente sagomati e divisi in una croce in quattro parti, sempre disposti in righe parallele e perpendicolari. Nei tappeti afgani appare il disegno stilizzato di una tarantola, rappresentato in senso di scongiuro. Nei tappeti del Belucistan si trova, stilizzato in modo del tutto diverso da come appare in Persia, l’albero della vita.
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[su_spoiler title=”Afghan” open=”no” style=”default” icon=”plus” anchor=”” class=””]
Luogo di produzione
I tappeti Afghan sono tessuti ai confini dell’Afghanistan e del Turkestan e sono considerati turcomanni.
Colori e motivi ornamentali
Fondo rosso, decorazione marcata in colori scuri. Medaglioni a grandi ottagoni o esagoni. I poligoni sono disposti simmetricamente in linee parallele.
Osservazioni
In Italia viene erroneamente chiamato Afghan Bukara, mentre in Europa e in Asia conserva il nome di Afghan. Quelli moderni sono tappeti di poco valore, quasi sempre trattati chimicamente perciò i colori risultano più smorzati, privi della lucentezza dei veri Afgahan.
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[su_spoiler title=”Belucistan” open=”no” style=”default” icon=”plus” anchor=”” class=””]
Luogo di produzione
Provengono da una zona a sud-est del Turkestan che produce tappeti simili agli Afghan ma più scadenti, lavorati da due tribù di nomadi turcomanni Beluci, da tempo trasferite nel Korassan centro-settentrionale.
Colori e motivi ornamentali
Colore tono su tono: rosso scuro, blu scuro, bruno e pochi tocchi di bianco avorio. Disegni prettamente geometrici, poligoni o rosoni con piccoli motivi sparsi asimmetricamente sul campo.
Osservazioni
Questi tappeti mancano di originalità e di inventiva, sono di scarso valore e molto molli. A Meshed nel Korassan, in Persia, si svolge il mercato della produzione moderna.
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[su_spoiler title=”Beshir” open=”no” style=”default” icon=”plus” anchor=”” class=””]
Luogo di produzione
Bech Sher, villaggio della Bukaria, regione che si trovano sulle rive del fiume Amu Daria a nord del confine afgano, produce tappeti prettamente turcomanni, anche se è visibile sia l’influsso persiano sia quello cinese.
Colori e motivi ornamentali
Fondo in tutte le gradazioni di rosso, con disegni in giallo, qualche tocco di blu e di verde. Disegni a piccoli motivi floreali simmetrici.
Osservazioni
Sia per la bellezza sia per la recente estinzione di questo tipo di tappeto, il Beshir è molto ricercato e appartiene al settore dell’antiquariato.
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[su_spoiler title=”Bukara” open=”no” style=”default” icon=”plus” anchor=”” class=””]
Luogo di produzione
Si tratta del più famoso centro del Turkestan, capoluogo di un vasto teritorio facente parte della Russia che si estende a nord dell’Afghanistan, dal fiume Amu Daria all’altopiano del Pamir.
Colori e motivi ornamentali
Fondo rosso cupo; i disegni si ripetono in poligoni disposti simmetricamente con motivi azzurro e avorio, detti “volo delle aquile”.
Osservazioni
Tipiche le selle, tappeti di piccolo formato a forma di sacca da appendere sulla cavalcatura o nelle tende. Si tratta del tappeto più facilmente individuabile per il carattere del disegno, che gode in Occidente di una fama maggiore di quanto non meriti, pur essendo un ottimo tappeto. La produzione recente è piuttosto pelosa, ruvida e molle. Recentemente è nata a Karaci nel Pakistan una intensa produzione venduta come Bukara, molto inferiore a quella originale, con trama e catena in cotone.
Tekke, Pendich Hachly
Al gruppo dei Bukara appartengono tappeti che portano altri nomi, spesso quelli delle tribù che li annodano.
Tekke
Forse è il migliore del gruppo, molto spesso è presente in forma di bisaccia e di sella. Alcuni tappeti di piccolo formato sono molto simili ai Bukara. I Tekke sono stati anche denominati Yastick, che in turco significa cuscino.
Pendich
Tappeto dal formato oblungo senza bordo superiore,, è lucidissimo, in lana di pecora mista a quella di capra e qualche volta mista alla seta.
Hachly
Rari e di ottima qualità sono per lo più tappeti da preghiera e hanno il campo diviso in quattro parti da una croce. Presentano motivi a forma di candeliere.
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[su_spoiler title=”Jomuth” open=”no” style=”default” icon=”plus” anchor=”” class=””]
Luogo di produzione
Distretto a nord del Korassan e a ovest di Bukara abitato dai nomadi che producono tappeti simili ai Bukara per qualità e lavorazione, ma diversi per il disegno.
Colori e motivi ornamentali
Fondo più scuro rispetto ai Bukara, di un rosso che si avvicina al marrone, su cui spicca la decorazione in colori blu e avorio, verde e nero. Disegno a diamante uncinato disposto a righe sfalsate.
Osservazioni
Sono forse i tappeti più belli della produzione turcomanna, benché non siano i più fini.
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CINA E TURKESTAN ORIENTALE CINESE
I Cinesi appresero forse l’arte dell’annodatura dai nomadi delle steppe euroasiatiche. Anche se attualmente non si conoscono esemplari di tappeti cinesi realizzati prima del XVIII secolo, è noto che a Pechino e a Tient-sin esistevano fiorenti manifatture almeno dal XVI secolo.
I tappeti cinesi sono del tutto diversi dagli altri tappeti orientali. Non si rilevano differenze nella loro realizzazione da regione a regione, poiché da millenni la Cina è sempre stata un paese unito sotto un unico potere, senza suddivisioni di tribù o infiltrazioni di razze diverse.
I periodi della storia del tappeto cinese sono il Ming (1368-1644) in cui i tappeti recano la decorazione geometrizzante, e il periodo Ch’ien L’ung in cui i tappeti sono ricchi di decorazioni floreali con animali, case, paesaggi e figure.
La produzione cinese fino alla prima metà del 1800 è considerata di un certo valore; oltre quel periodo ci troviamo di fronte a una fabbricazione in serie destinata a un certo cattivo gusto occidentale. In particolare gli inglesi ordinavano tappeti in serie con formati adatti agli arredamenti europei. Ai primi del Novecento nacque la moda della “parure” cioè i tre pezzi per la camera da letto, che sono un’invenzione europea che niente ha a che fare in i veri tappeti cinesi.
I simboli espressi nella produzione cinese possono essere divisi in tre gruppi: simboli antichi in generale, e simboli dei due gruppi religiosi: buddista e taoista.
Del primo gruppo fanno parte il drago, che rappresenta il dio, la natura e l’imperatore, la fenice, simbolo dell’imperatrice e della sposa, il leone, protettore degli edifici sacri, il “Fu”, ovvero il cane felice che custodisce le porte delle case e dei templi. Le quattro stagioni sono simboleggiate con fiori: il narciso, il fiore di pesco, il loto, il crisantemo. Tra i simboli più importanti vi sono la svastica, dalla quale deriva la greca, che rappresenta il moto della terra intorno al suo asse, il melograno che rappresenta la fecondità, il pipistrello, simbolo di fortuna. Vi sono poi moltissimi altri simboli, tra cui la nuvola, la farfalla, il pesce, il cavallo, l’elefante, il cervo, la gru.
I simboli buddisti sono otto, precisamente il baldacchino (la regalità), il fiore di loto (la prosperità), il parasole (l’autorità spirituale), il vaso con l’acqua della vita (l’armonia perpetua), la conchiglia (la voce di Budda), i due pesci (la felicità coniugale), la ruota (la persona di Budda che cambia continuamente), il nodo senza fine (abbondanza e longevità).
Anche i simboli taoisti sono otto: il pugnale (sapienza e vittoria sull’eternità), la zucca e la gruccia (mistero, magia), fiore di loto (prosperità), flauto (armonia e saggezza), la canna di bambù e la bacchetta magica (longevità, saggezza), il ventaglio (delicatezza di sentimenti), le nacchere (musica), il cesto di fiori (bellezza e armonia).
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[su_spoiler title=”Samarkanda (Turkestan Orientale Cinese)” open=”no” style=”default” icon=”plus” anchor=”” class=””]
I tappeti del Turkestan orientale cinese vanno sotto il nome di Samarkanda (antica capitale turcomanna) perché in antichità la produzione delle regioni orientali confluiva al mercato di questa città. Questa vasta regione è popolata da Cinesi, Mongoli, Turchi, ariani, Tibetani e per oltre 2000 anni è appartenuta alla Cina. I suoi tappeti osservano i modelli cinesi, dai quali differiscono solo per l’annodatura Ghiordes piuttosto larga, per disegni più tendenti al geometrico e per il formato quasi sempre allungato. Predominano medaglioni a riquadri, il melograno, l’albero della vita, la svastica, le farfalle e le nubi. I colori più usati sono il giallo, l’azzurro e il rosso lacca. Alcuni esemplari antichi sono da nuseo, ma la produzionen moderna è assai scadente.
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[su_spoiler title=”Tappeti della Cina” open=”no” style=”default” icon=”plus” anchor=”” class=””]
Luogo di produzione
Le principali zone produttrici di tappeti sono le province settentrionali, il Tibet, la Mongolia, il Turkestan orientale. Le città più importanti sono Pechino, Tient-sin, Ning-hsai.
Osservazioni
Nella vecchia produzione vi è una certa varietà stilistica a seconda delle regioni. L’altezza del pelo dà un’impressione di consistenza, ma in realtà il tappeto è di scarsa durata. I tappeti cinesi fatti in Russia sono ancora più poveri, ma di migliore qualità.
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[su_spoiler title=”Samarkanda” open=”no” style=”default” icon=”plus” anchor=”” class=””]
Luogo di produzione
Regione estesissima fra Cina e Turkestan, che porta il nome di Sinkiang o Turkestan orientale cinese. Le tre principali aree di produzione fanno centro a Yarkent, a Kasc’gar e a Khotan.
Osservazioni
Esistono anche tappeti preghiera. La produzione delle tre aree un tempo ben distinta oggi è più difficile da riconoscere. Kasc’gar produce i tappeti più ricchi di tradizione, Yarkent i più scadenti.
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INDIA
L’inizio della storia del tappeto in India è un po’ difficile da stabilire, ma secondo le comuni versioni è datato all’epoca dell’invasione maomettana, nell’anno 712 dell’era cristiana. Anche se gli Indiani conoscevano e usavano già dei tessuti da terra, è certo che appresero dai Persiani l’arte dell’annodatura e con l’andar del tempo ne fecero un’arte propria raffinatissima. Esemplari favolosi che poche persone hanno visto risalgono alla dinastia dei Mogol il cui re Akbar (1556-1605) aveva dato vita ad una grande manifattura di tappeti, chiamando alla sua corte artisti e annodatori persiani.
Già dal secolo XVII gli inglesi, oltre ai portoghesi e agli olandesi avevano intrapreso traffici con l’India e di conseguenza la produzione dei tappeti aveva cominciato a diventare produzione su richiesta europea, perdendo le sue caratteristiche originali.
Oggi la produzione indiana di tappeti, dopo quella persiana, è forse la più diffusa in tutto il mondo. Si realizzano disegni di gusto francese, tanto che sono chiamati Savonneries indiani e, quando non sono annodati ma realizzati ad ago, Aubussons indiani, dal nome dell’antica manifattura francese. Enorme è la produzione che copia disegni cinesi, mentre nel Pakistan vengono imitati quasi tutti i tipi, specialmente il Bukara con colori stridenti, che nessuno nel Turkestan ha mai usato. Questa nuova produzione senza gusto né tradizione ha però conservato una delle doti indiane: la grande manualità per cui l’annodatura è minuta e precisa, il disegno è perfetto e il taglio del pelo eseguito con rara maestria
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[su_spoiler title=”Tappeti dell’India” open=”no” style=”default” icon=”plus” anchor=”” class=””]
Luogo di produzione
I centri di produzione di Agra, Amristar, Lahore si ispirano ai modelli antichi e seguono la buona tradizione. Allahabad, Bhawalpur, Dehli, Maiadarabad, Madras, Mirarpur e Multan hanno buoni annodatori. Nel Kashmir si producono anche tappeti lavorati ad ago.
Colori e motivi ornamentali
Nel fondo prevale il bianco avorio; frequenti il verde chiaro e il beige. Talora si trova un rosso cupo che imita quello di tappeti indiani antichi. Prediletti i temi realistici, specialmente scene di caccia.
Osservazioni
Non è possibile determinare stilisticamente la produzione dei vari centri. I tappeti indiani antichi sono assai rari e quasi tutti in possesso di musei o di alti esponenti dell’antica nobiltà del paese. Alcuni esemplari sono custoditi al Museo d’Arte e Industria di Vienna e in quello delle Arti Decorative di Parigi.
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